Birreria, discoteca, centro fitness. Addirittura un piccolo parco divertimenti. E poi anche i nuovi uffici di Coni, società sportive e sponsor, il centro congressi a disposizione della città, un’area museo, centro di medicina sportiva o di prevenzione e cura (si parla di un centro odontoiatrico), asili, scuole di musica e spazio di intrattenimento. Questi sono alcuni dei servizi collaterali che potrebbero sorgere accanto allo stadio Friuli. L’obiettivo è l’ampliamento della casa dell’Udinese, rendendola molto di più di un semplice ed imponente impianto sportivo. Di questo si sta già discutendo nel corso degli ultimi giorni nel Consiglio regionale.

Il sindaco di Udine Furio Honsell è sicuro della bontà della scelta di collocare accanto allo stadio attività che non avrebbero trovato lo spazio adeguato altrove. Una decisione volta ad avvantaggiare sia il club bianconero che la città stessa. Il dossier presentato dalla società friulana, del resto, si parla apertamente di una chiara promozione del territorio, dell’artigianato e dell’enogastronomia. Vanno rispettati alcuni parametri. I negozi non dovranno essere incompatibili con il resto del territorio e la loro superficie non dovrà superare il 20 percento dell’area da destinare allo sviluppo dello stadio, calcolata in circa 17 mila metri quadrati. Non verrà posta alcuna limitazione, invece, per chi venderà attrezzature e calzature sportive. Il primo cittadino di Udine commenta così: << È chiaro che a Udine, in materia di stadi di calcio e di partnership tra pubblico e privato, abbiamo fatto la storia. Negli ultimi 10 anni il Comune spendeva circa 1 milione l’anno per mantenere la struttura a norma e conforme agli standard delle competizioni nazionali ed europee. Bene, ora questo impegno è completamente a carico della società che ha l’interesse primario nell’utilizzo dello stadio>>.

Inoltre, la città potrebbe contare sulla disponibilità della struttura per 15 giorni all’anno, senza ovviamente considerare il numero di apertura degli spazi destinati al pubblico come piscina e palestre, o del centro congressi. Honsell non ha dubbi: <<Queste giornate saranno più che sufficienti per concerti e iniziative pubbliche. Nella ristrutturazione dello stadio si sono venuti a creati spazi al momento a grezzo, non mi sembra sia vantaggioso lasciarli così. Non è stato un percorso semplice. Abbiamo chiesto aiuto alle altre città che di recente hanno affrontato percorsi simili come Cagliari, Torino e Reggio Emilia, ma nessuno in Italia aveva ancora intrapreso un iter in tutto e per tutto uguale a quello che abbiamo deciso di avviare a Udine>>. Il costo di questo ammodernamento? Si parla di 17 milioni. Prima di dare il via ai lavori, si attende l’ok dall’Anti-corruzione, che dovrebbe arrivare non prima di novembre.

Sezione: Notizie / Data: Mar 10 ottobre 2017 alle 17:00
Autore: Federico Mariani
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