Pasquale Fanesi, difensore dell’Udinese dal 1976 all’82, è stato ospite quest'oggi nel corso della trasmissione Spazio Sport per commentare il momente dei bianconeri.

"Iachini? L'allenantore quando le cose vanno male è quello che ci lascia la testa. Danilo diceva che erano i giocatori che dovevano svegliarsi. Se un allenatore ha un gruppo di giocatori che lottano e che vogliano far risultato è diverso. 

Delneri è solo dieci giorni che è arrivato. La prima partita di un nuovo allenatore la squadra da sempre qualcosa in più. Quel tipo di partita fatta con la Juve va fatta anche contro squadre piccole, contro il Pescara, contro il Crotone, contro l'Empoli. Partite come quella di sabato danno grandi stimoli da sole ma serve avere gli stessi stimoli anche contro squadre che devono salvarsi. E' stata un'iniezione di fiduicia ma va dimenticata subito. Il Pescara è una buona squadra, capace di far male in velocità con le ripartenze.

Io conosco Delneri da tanto tempo, da quando abbiamo giocato assieme qui a Udine. Lui era il nostro allenatore in campo. Aveva la fiducia di tutti noi. Lo cercavamo sempre perché aveva quell'idea in più. Il classico regista che sapeva già prima dove dare il pallone.

Sui singoli mi ha impressionato molto Fofana. E' un giocatore che dovrebbe far parte sempre dell'11 titolare. Fisicamente impressionante e capace di darti qualità in mezzo al campo. Ha i piedi buoni anche per costruire l'azione.

Perché questa involuzione dell'Udinese? Ogni mercato la squadra viene tartassata. Ogni mercato perdi uno o due giocatori imporantanti. Si sa come ragionano i Pozzo ma non è sempre facile trovare nuovi talenti emergenti. 

Cos'è cambiato nel calcio? Oggi sono tutti nella bambagia. All'epoca mia avevamo tutti fame e quando capitava un'occasione eri pronto a fare tutto. Nascevamo i gruppi perché tutti avevano un obiettivo. La nostra Udinese era una squadra fatta tutta da esordienti ma nessuno mollava mai. Si lottava per la maglia".

 

 

 

Sezione: Notizie / Data: Lun 17 ottobre 2016 alle 14:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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