Lanciare un nuovo bando con più esclusive per prodotto, oppure andare per la propria strada creando un canale della Lega Serie A. Le società sono divise, tutto sarà più chiaro lunedì, quando si riunirà la commissione diritti tv. Intanto il triennio 2018-21 del campionato resta invenduto, perché alla prima asta non si sono presentati Vivendi, Telecom né Mediaset, con Sky unico a proporre offerte assieme alla digital media company inglese Perform Group: solo per 4 dei 5 pacchetti, con cifre lontane da quelle pretese dalla Lega e dall'advisor Infront che puntano al miliardo di euro. Così l'assemblea dei club all'unanimità ha deciso di non assegnare nessun pacchetto, nella convinzione che il valore del campionato non sia in discussione e che entro dicembre si potrà tornare sul mercato trovando situazioni più favorevoli. Visto il legame di interdipendenza, la grande fuga delle tv dal calcio appare solo un primo atto.

Le strategie, intrecciate con il bando di settimana prossima per la Champions, sono state condizionate da pacchetti considerati di scarso appeal dai broadcaster e dallo stallo di Vivendi, che non si è mossa con la controllata Tim, né con l'altra partecipata, Mediaset, nonostante nella notte ci siano state trattative - non confermate - fra il gruppo francese e il Biscione per presentare un'offerta. "È in fase di definizione la situazione complessa di Vivendi, Telecom e Mediaset: a un certo punto al colosso Sky si contrapporrà quello Vivendi-Mediaset-Telecom. Quindi non sono preoccupato", ha detto l'ad di Infront, Luigi De Siervo, esprimendo delusione per le mosse dei "campioni nazionali".

Il riferimento è a Sky, Tim e Mediaset, che ha deciso di non presentare offerte, dopo aver avanzato un esposto contro il bando, respinto dall'Antitrust poco prima che fossero aperte le buste in Lega. Quasi come una presa in giro è stata vissuta dai club la doppia offerta di Sky: 230 milioni di euro (30 più del minimo richiesto) per il pacchetto A (gare sul satellite di 8 squadre, fra cui Juve, Napoli, Milan e Inter: il 73% dei tifosi) e 210 milioni di euro per il pacchetto D (quotato almeno 400 milioni) che copre 12 squadre (27% dei tifosi), fra cui Roma, Lazio, Torino e Fiorentina (324 eventi, 132 in esclusiva, incluso il derby della Capitale). Comunque si trattava di quasi mezzo miliardo considerando i 60 milioni offerti per i diritti accessori. "Noi abbiamo fatto la nostra parte", sottolineano da Sky: "Se anche gli altri operatori avessero effettuato offerte anche solo pari alla base minima d'asta, la Lega si sarebbe trovata a disporre del target economico tanto auspicato".

Sezione: Notizie / Data: Dom 11 giugno 2017 alle 18:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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