Fuori dalla Coppa Italia, e forse anche dall'Europa. Il Milan sconfitto in casa dall'Udinese nei quarti (gara secca) adesso dovrà cercare di recuperare in campionato per acciuffare almeno l'Europa League. Un obiettivo stagionale è già sfumato a gennaio. Non è bastato il cambio d'allenatore per dare la scossa sperata, però in compenso è stata sufficiente un'Udinese normale, capace di tirare in porta quanto basta, per ridimensionare il successo col Verona in campionato. Il pubblico non ha gradito lo spettacolo: tanti i fischi a fine partita.

DA BALO A MURIEL — Il Milan 2.0 del Professore parte bene, sembra più pericoloso rispetto a quello di campionato però nel primo tempo si ferma a un gol e fa troppi regali agli avversari, facendosi rimontare. L'Udinese al contrario inizia pian pianino, ma poi approfitta del calo dei rossoneri e al momento giusto piazza la zampata. Guidolin rilancia Muriel, che non giocava titolare dal 9 novembre (Catania-Udinese 1-0) per un brutto infortunio. La difesa è quella titolare, c'è qualche nuovo innesto a centrocampo (per esempio Widmer, ventenne svizzero arrivato dall'Aarau), e Di Natale è in panchina. Seedorf invece è costretto a cambiare uomini per colpa dell'influenza: Cristante, Poli e Zaccardo danno forfeit per la febbre, così il tecnico convoca all'ultimo minuto Mexes e Modic e manda in campo Nocerino. Il primo tiro in porta del Milan arriva dopo sette minuti ed è subito gol: bella azione Birsa-Robinho-Balotelli e i rossoneri passano in vantaggio. Ci si aspettano azioni a raffica, invece Balo e compagnia controllano ma non spingono più di tanto.

  

GARA CAPOVOLTA — L'Udinese aspetta e al momento giusto colpisce: la prima occasione se la procura Fernandes dopo mezzora abbondante, poi ci pensa Emanuelson a dare una mano: atterra in area Widmer in maniera un po' ingenua e Muriel trasforma dal dischetto. Poco dopo l'olandese rischia grosso facendo il bis su Fernandes, ma l'arbitro stavolta non vede (rigore dubbio). Nel secondo tempo per il Milan si registrano una quantità imprecisata di passaggi sbagliati, svagatezza eccessiva da parte di alcuni giocatori (Robinho in primis, ma anche Kakà non è in gran serata) e il minimo sindacale in attacco: l'unico brivido è una punizione bomba di Balotelli deviata miracolosamente da Brkic. Così i cori per Seedorf partiti dalla curva nel primo tempo si trasformano in fischi dopo meno di un'ora. Clarence non cambia, Guidolin invece manda in campo Nico Lopez e pesca il jolly: dopo tre minuti l'ex romanista segna il gol-partita e butta il Milan fuori dalla Coppa. Anche l'innesto di Pereyra, avvenuto poco prima, porta vivacità e pericoli nell'area rossonera. Il Milan invece è troppo fermo: il 4-2-3-1 è un modulo affascinante, però se non hai i tre uomini sulla trequarti che rientrano a dare una mano diventa troppo squilibrato. Seedorf ha tanto da lavorare.

Sezione: Notizie / Data: Gio 23 gennaio 2014 alle 11:15 / Fonte: gazzettadellosport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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