Perplessità, sgomento e un'aria gelida, hanno attraversato il Friuli nella mattinata di ieri. La voce della possibile cessione del portiere bianconero Scuffet all'Atletico di Madrid, ha assunto la forma dell'ufficialità. Un'operazione di mercato che nessuno si aspettava, ma che tuttora si fatica a immaginare. Se è vero che l'Udinese ha dimostrato negli anni di far prevalere il fiuto per gli affari alle ragioni di cuore, è anche vero che stavolta i tempi non sarebbero maturi e il risultato, tutto sembrerebbe meno che un affare.



Le condizioni che l'Atletico sta per ufficializzare, parlano di5 milioni di euro per il giocatore e 4 legati a bonus rendimento. Spiccioli se si pensa al valore del portiere e soprattutto alle potenzialità di crescita, visto che il ragazzo ha compiuto 18 anni a fine maggio. Una mossa di questo tipo, potrebbe nascondere una paura della società (Udinese), nel riconoscere il reale valore del suo tesserato e quindi voler approfittare del risalto mediatico per racimolare quanti più soldi, prima che la bolla mediatica attorno al portiere si spenga.

Detto dell'aspetto finanziario/sportivo, mi preme sottolineare quanto questa operazione, pressi non poco le vene della pazienza dei tifosi friulani. Simone Scuffet rappresenta come nessun altro prima, l'identità e l'orgoglio friulano, è il simbolo che se anche i giocatori vanno e vengono, i friulani hanno uno di loro in campo. Un ragazzo solido, di sicura prospettiva, che la mattina dopo aver parato un tiro a Palacio a San Siro, si ritrova tra i banchi di scuola dell'istituto Deganutti di Udine a studiare Economia. Vendere lui non è come vendere Bierhoff, Inler, Quagliarella, Benatia, Sanchez o chi per lui, se vendi Scuffet vendi parte della tua identità prima ancora di perdere la dignità e per perdere queste cose 9-10 milioni di euro sono un po' pochini..

Sezione: Notizie / Data: Dom 13 luglio 2014 alle 17:00 / Fonte: Kevin Locatelli per Calciomercato.com
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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