Corre l’anno 2011, quando gli osservatori fedelissimi della famiglia Pozzo puntano un talento difficilmente sbagliano. Perché al Gremio c’è un terzino sinistro dotato di ottimo piede, buona corsa, gran qualità. Si chiama Neuton, classe ’90, passaporto comunitario e un’occasione da sfruttare. Osservato, seguito, preso: l’iter che ha fatto la fortuna dei friulani è sempre quello. Per Neuton, 4 presenze in Serie A con Guidolin e anche tre apparizioni in Europa League. Trampolino di lancio per l’ennesimo gioiello scovato a basso prezzo. Poi, un brutto infortunio e la necessità di rimettersi a posto: il prestito al Watford, in famiglia. E adesso in Brasile, casa sua, al Chapecoense. Aspettando di tornare a Udine. Più forte di prima, come racconta Neuton a GianlucaDiMarzio.com.
Neuton, l’Udinese resta il tuo sogno da conquistare.
“Proprio così. Nel periodo che ho passato a Udine mi sono trovato bene, ho imparato moltissimo. Non ho giocato tanto anche perché sono stato sfortunato”.
Quanto ha inciso quell’infortunio?
“Molto. Ero in rampa di lancio, volevo giocare ancor di più ma i problemi fisici mi hanno frenato più volte, a ripetizione. Ma in tre anni in Italia ho imparato tantissimo, tecnicamente come sotto l’aspetto mentale”.
Dall’Udinese ti hanno promesso qualcosa?
“Siamo in rapporti fantastici. Non ho mai avuto un problema, mi sono stati vicini sempre nel periodo di adattamento e anche durante i miei infortuni. Una cosa che apprezzo”.
Chi più di tutti ti ha colpito?
“Facile dirlo: Di Natale. Totò è un fenomeno, una brava persona e un giocatore incredibile. Da quando sono arrivato è sempre venuto a parlarmi, ad aiutarmi in tutto. Credetemi: anche fuori dal campo è fantastico”.
Cosa ti ha colpito di Totò?
“L’umiltà con cui fa tutto. E’ un esempio totale. Chiunque arrivasse a Udine veniva aiutato da lui. Merita il meglio, nella sua carriera come nella vita. Porto i suoi consigli sempre con me”.
Riavvolgiamo il nastro e scopriamo Neuton: giocatore preferito?
“Mi piacciono molti giocatori. Da bambino, ero innamorato di William Gallas, ex Arsenal. Apprezzo chi ha personalità, come David Luiz. E anche Danilo all’Udinese l’ho studiato tanto”.
L’allenatore che ti ha dato di più?
“Paolo Miamo, è stato fantastico con me. Mi ha fatto imparare moltissimo”.
Sguardo al futuro: c’è ancora l’Udinese, dopo questo prestito?
“Spero proprio di sì. Vorrei tornare ad esprimermi ai livelli che a Udine hanno apprezzato: gli infortuni mi hanno creato problemi, voglio superare tutto questo e dimostrare il mio valore. Magari, arrivando un giorno alla Seleçao”.
Neuton si racconta: “Maledetti infortuni: Udinese, tornerò più forte. E non scordo i consigli di Totò”
03/10/2014 - 11:30
di Fabrizio Romano
neuto
Dal Gremio all’Udinese. Corre l’anno 2011, quando gli osservatori fedelissimi della famiglia Pozzo puntano un talento difficilmente sbagliano. Perché al Gremio c’è un terzino sinistro dotato di ottimo piede, buona corsa, gran qualità. Si chiama Neuton, classe ’90, passaporto comunitario e un’occasione da sfruttare. Osservato, seguito, preso: l’iter che ha fatto la fortuna dei friulani è sempre quello. Per Neuton, 4 presenze in Serie A con Guidolin e anche tre apparizioni in Europa League. Trampolino di lancio per l’ennesimo gioiello scovato a basso prezzo. Poi, un brutto infortunio e la necessità di rimettersi a posto: il prestito al Watford, in famiglia. E adesso in Brasile, casa sua, al Chapecoense. Aspettando di tornare a Udine. Più forte di prima, come racconta Neuton a GianlucaDiMarzio.com.
Neuton, l’Udinese resta il tuo sogno da conquistare.
“Proprio così. Nel periodo che ho passato a Udine mi sono trovato bene, ho imparato moltissimo. Non ho giocato tanto anche perché sono stato sfortunato”.
Quanto ha inciso quell’infortunio?
“Molto. Ero in rampa di lancio, volevo giocare ancor di più ma i problemi fisici mi hanno frenato più volte, a ripetizione. Ma in tre anni in Italia ho imparato tantissimo, tecnicamente come sotto l’aspetto mentale”.
Dall’Udinese ti hanno promesso qualcosa?
“Siamo in rapporti fantastici. Non ho mai avuto un problema, mi sono stati vicini sempre nel periodo di adattamento e anche durante i miei infortuni. Una cosa che apprezzo”.
Chi più di tutti ti ha colpito?
“Facile dirlo: Di Natale. Totò è un fenomeno, una brava persona e un giocatore incredibile. Da quando sono arrivato è sempre venuto a parlarmi, ad aiutarmi in tutto. Credetemi: anche fuori dal campo è fantastico”.
Cosa ti ha colpito di Totò?
“L’umiltà con cui fa tutto. E’ un esempio totale. Chiunque arrivasse a Udine veniva aiutato da lui. Merita il meglio, nella sua carriera come nella vita. Porto i suoi consigli sempre con me”.
Riavvolgiamo il nastro e scopriamo Neuton: giocatore preferito?
“Mi piacciono molti giocatori. Da bambino, ero innamorato di William Gallas, ex Arsenal. Apprezzo chi ha personalità, come David Luiz. E anche Danilo all’Udinese l’ho studiato tanto”.
L’allenatore che ti ha dato di più?
“Paolo Miamo, è stato fantastico con me. Mi ha fatto imparare moltissimo”.
Sguardo al futuro: c’è ancora l’Udinese, dopo questo prestito?
“Spero proprio di sì. Vorrei tornare ad esprimermi ai livelli che a Udine hanno apprezzato: gli infortuni mi hanno creato problemi, voglio superare tutto questo e dimostrare il mio valore. Magari, arrivando un giorno alla Seleçao”.
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