Siamo all'ultimo appello. Domenica l'Udinese si giocherà la permanenza in Serie A, contro un avversario, il Frosinone, altrettanto affamato, spinto dal proprio pubblico e che arriva da una vittoria. Un cocktail pericolosissimo per i bianconeri, che devono fare i conti anche con l'infermeria.

Già, perché quello che Fabio Cannavaro continua a ripetere sin dal suo arrivo diventa giorno dopo giorno sempre più attuale: c'è bisogno di tutti, soprattutto perché la rosa si continua a ridurre. Anche il ritrovato Isaac Success ha dato forfait per un problema al flessore, aggiungendosi alla lunga lista di indisponibili. Come era capitato a Thauvin, l'attaccante nigeriano si ferma sul più bello, quando c'è più bisogno di lui. E ora sì che si torna in emergenza, perché i capricci di Brenner (clicca qui per saperne di più) sicuramente non rendono più semplice la situazione.

In attacco infatti le opzioni sono poche. Il centravanti titolare salvo sorprese resterà Lorenzo Lucca, il più continuo a livello fisico dell'intero reparto. L'attaccante italiano è fondamentale come riferimento là davanti per i lanci lunghi dalle retrovie (inutile nascondersi dietro a un dito, non esiste tiki taka a Udine), da trasformare in occasioni di inserimento per trequartisti ed esterni con spizzate e tanta lotta. Il recuperato Keinan Davis si è messo in mostra con prestazioni convincenti e larga parte della tifoseria lo vorrebbe in campo dall'inizio, ma le sue condizioni fisiche ancora non lo permettono. Lo ha detto lo stesso Cannavaro: non ha i 90 minuti nelle gambe. L'inglese quindi sarà ancora una volta un'arma dalla panchina, per dare il cambio a Lucca o affiancarlo per una soluzione più pesante là davanti, come visto ieri.

Dietro alla punta le opzioni sono due per un posto solo. Si chiamano Brenner, all'ultima occasione per redimersi in una stagione a dir poco complicata, e Roberto Pereyra. Se il capitano riuscirà a reggersi in piedi giocherà, questo è poco ma sicuro. Bisogna sperare ci riesca, perché serve la sua leadership. Serve amore per questa maglia per provare a trascinare i compagni alla vittoria in una battaglia che si giocherà prima di tutto nella mente dei giocatori. Non c'è più spazio per insicurezze, paure e indecisioni. Bisogna entrare in campo e azzannare la partita e con tutti i veterani KO toccherà ancora una volta al capitano prendersi sulle spalle i compagni.

In due per un posto solo perché l'altro deve essere di Lazar Samardzic. La sua ingenuità su Cambiaghi poteva costare la stagione ai bianconeri, ma il 24 ha avuto il coraggio di andare a prendersi quella responsabilità dal dischetto, realizzando con freddezza. In una partita impalpabile, dove sembrava completamente annichilito. Senza Thauvin, con Pereyra malconcio e Deulofeu (purtroppo!) mai visto, il faro tecnico di questa squadra deve essere lui. Un classe 2002, che però è cresciuto in fretta. Il suo talento l'ha costretto a farlo. Lo stesso che lo tiene costantemente al centro dei rumors di mercato. Ora è il momento di dimostrare che anche mentalmente è pronto al salto di qualità, poi si vedrà se veramente il suo destino è lontano da Udine. 

A centrocampo preoccupa vedere il gigante Walace abbattuto dai crampi. La sua fisicità è insostituibile, letteralmente. Lovric ormai non rienterà e posto che probabilmente si rivedrà Payero dall'inizio, in panchina c'è il solo Zarraga. Il brasiliano dovrà stringere i denti, quella fascia (se il Tucu non ce la dovesse fare) gli darà le forze. 

Perché è così che funziona, prima che sul campo queste partite si vincono con il cuore. Fabio Cannavaro al suo arrivo ha dato fiducia a questa squadra, l'ha convinta dei propri mezzi e le ha dato un obiettivo. I tifosi bianconeri le si sono stretti attorno, l'hanno coccolata e hanno fatto capire che anche nei momenti più bui loro saranno lì. Ora tocca ai giocatori, perché allenatore e tifosi in campo non possono andare. Tocca agli 11 che partiranno dal primo minuto e ai 5 che entreranno dalla panchina far capire che amano questa maglia, che la rispettano, che sono pronti a gettare il cuore oltre l'ostacolo e oltre gli infortuni. Altrimenti sarà inferno. Dipende tutto da loro.

Sezione: Focus / Data: Lun 20 maggio 2024 alle 20:40
Autore: Gabriele Foschiatti
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