Rigore su laxalt? "Ma mi faccia il piacere" direbbe Totò. Le recriminazioni su un presunto fallo di Opoku ai danni dell'esterno uruguayano non hanno ragione di esistere. 
Proviamo a spiegarvi il perché partendo dall'accaduto. 
Al minuto 34 del primo tempo Laxalt entra in area di rigore friulana, Opoku contende il pallone prendendo posizione e facendo valere la sua mole. Nella circostanza cadono entrambi e Abisso fischia fallo in attacco di Laxalt. 

Onestamente, non essendovi alcun contatto tra le gambe di Opoku e quelle dell'ala granata, non vi erano i presupposti né per ravvisare un fallo del centrale bianconero né per riconoscere un'irregolarità di Laxalt.

Regolamento alla mano, le proteste del Toro avrebbero logica se ci fosse stata la volontà di Opoku di sgambettare o tentare di sgambettare l'avversario (e questa dinamica l'abbiamo già esclusa), oppure se Opoku avesse colpito o tentato di colpire Laxalt. 
Su quest'ultima circostanza vale la pena spendere qualche parola. In rete circola un fermo immagine in cui si vede Opoku allargare il braccio urtando con la mano destra il volto dell'ex Milan.
Chiariamolo subito: anche qui non c'è nulla. I fermo immagine non aiutano quasi mai nell'analisi di un episodio e spesso più immagini da inquadrature diverse rendono più giustizia sull'accaduto. Questo è il caso: il braccio del difendente è ad altezza regolare, e non vi è alcuna scorrettezza.

Per chi nutrisse gli ultimi dubbi, condividiamo con voi l'immagine da un'altra inquadratura che assolve definitivamente Opoku.

Sezione: Focus / Data: Mar 22 ottobre 2019 alle 09:06
Autore: Gianluca Marianini
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