Il media day che a Gemona ha permesso a staff e squadra A.P.U. di incontrare i giornalisti che li seguiranno per tutta la stagione, lascia in eredità sensazioni estremamente positive; quantomeno a chi vi scrive.

Personaggi.

C’è il preparatore atletico, che mette sotto i ragazzi senza esitazioni. Se bello vuoi apparire, un po’ devi soffrire avrà pensato; e se qualcuno cerca la via meno dolorosa di compiere gli esercizi fisici, parte un bel ‘non allargare troppo le gambe, facile così! Chiudi… chiudi… bravo, ecco proprio così!’. Smorfia del giocatore, pensieri forse irripetibili, ma fra qualche mese ringrazierà le torture agli oltre 30° di Sportland dall’alto di una forma smagliante.

C’è coach Demis, che sembra riprendere da dove aveva lasciato (sono sempre quello… Dio, a parte anni in più e capelli in meno); allenamenti duri, realismo a pacchi (siamo forti, non i più forti) e attenzione agli avversari (Vero: la Fortitudo ha un quintetto esperto, quasi tutto over-35… Se poi Fantinelli sta bene possono essere devastanti. Ma attenzione a Forlì ed altre realtà come Verona o anche Treviso). La sua squadra? ‘siamo un rostercompleto e competitivo, ce la giochiamo con tutti fino alla fine. L’anno scorso la stagione bianconera è stata eccellente, con un quarto posto, i quarti dei playoff e la F4 di Coppa Italia; non posso dire che faremo meglio; posso però dire che dovunque arriveremo, ci arriveremo in maniera diversa dall’anno passato.

Sono lardiano e non l’ho mai negato; ho però sempre ammesso che, via coach Lino, avrei gradito l’avvento di uno di noi. E Demis lo è. Gli snoccioliamo i dati che ieri abbiamo pubblicato sulla stagione passata; sgrana gli occhi, sorride un po’ compassionevole verso la nostra totale cestistic’insanità e capisce il nostro giochetto. ‘Purtroppo i roster non sono somme algebriche di valori, ma chimica, allenamento, dedizione e tanta fortuna. Abbiamo molte armi, cercheremo di sfruttarle fino in fondo. Dykes? Ha sparato alto e abbiamo preso altre strade. Alla fine secondo me si è un po’ pentito ma noi avevamo preso una direzione totalmente differente. Adesso si è riaccasato a Cluj e gli auguriamo tanta fortuna. La forma dei ragazzi? Mi ha stupito. Sono tutti tiratissimi, anche chi storicamente rientrava un po’ pigramente dalle ferie. Io inizio subito duro (ce ne siamo accorti, coach) ma mi seguono. Comunque la sera già si fa basket, e tra oggi e domani iniziamo anche con i contatti’.

E dopo il pranzo offerto dalla società del Pres Pedone (ottimo e abbondante, signore!) alcune interviste.

I giocatori sembrano contenti della scelta o della riconferma; salutiamo Maurino Pinton (ciao capitano! E lui si gira, segno che sente i galloni sulle spalle); Lorenzo Penna, occhi buoni e sempre sorridente, l’esatto contrario della belva agonistica che scende sul parquet; Riccardo Cortese, conscio di essere uno dei più attesi. Manca Powell che ancora non riesce a dare il giro al fuso orario, ed allora preferisce riposare; il solito iperprofessionale Chris Mortellaro, felice di poter rimanere due stagioni in una società che gli sta regalando una nuovissima primavera; Pellegrino e l’anno della svolta; abbiamo subito azzannato Totò Genovese, un po’ appartato, parlando dieci minuti di basket e venti delle nostre comuni conoscenze trapanesi (enoiche e non). Assente Nikolicche deve completare le visite mediche, ci siamo proprio divertiti a parlare con Trevis che con noi si è sbottonato: abbiamo sfruttato la passione, totale e incondizionata, che ci fa smaniare per la palla a spicchi; il mio debole per Chris Horton, grande amico di Simpson e bel centro americano (Davide, firma Horton… - Sì, ma quanti americani devo prendere? -). Un vincente, caldo ed energetico come la sua Georgia: Southern comfort, yes Sir. 

Un saluto e tanti complimenti a Giovanni Battista Gerometta, promosso assistant coach al posto di Vignola (cui auguriamo tanta fortuna a Casale) a fianco del confermatissimo Paolo Montena(ciao coach… - beh esageri dai – sì, ma io guardo in prospettiva… e Jerome ride).

E Massimo Fontanini, eroico capo dell’ufficio stampa bianconero? Deve gestire un gruppo eterogeneo di giornalisti al seguito, lo fa con pazienza e professionalità senza far mai mancare un sorriso distensivo, anche quando gli tengo fermo Simpson e vorrebbe scaraventarmi sui binari della vicina strada ferrata (scherziamo, ovviamente. Spero…). E con lui il mitologico mi chiamo ‘Ciano, risolvo problemi. Assieme a lui abbraccio tutti gli indispensabili dello staff, che per mancanza di spazio non menzioniamo.

Lascio per ultimo Davide Micalich, solo perché con lui ci accomiatiamo dal buen retiro pedemontano: il Deus (anzi, Dus) ex machina, primo responsabile della bellissima storia targata GSA. Ne abbiamo parlato mille volte, ormai sapete come la pensiamo. Ogni volta ci accoglie con la stessa frase (o soi stràc! Adesso è ora di mollare) ma non gli crede nessuno. Abbiamo origliato le interviste concesse al Messaggero Veneto ed all’amico Enrico Turloni; non ne riporteremo stralci, non sarebbe corretto.

Solo impressioni.

Quella di un uomo orgoglioso del suo popolo, che segue questo progetto con passione pari alla nostra, che l’A-Pi-U la cantiamo. La sensazione di aver di fronte un talent scout implacabile, abile sì a firmare grandi giocatori (Cortese, solo per rimanere all’attuale; o Allan Ray con i limiti che il personaggio-ex-Celtic ha mostrato) ma soprattutto a scovare giocatori sottovalutati o ignorati. Colgo fior da fiore: prende Okoye da Trapani, dov’era finito (un po’ ai margini del basket che conta, con tutto il rispetto per gli amaranto siciliani), ed oggi, dopo l’MVP a Varese in A1, Stan ha strappato un supercontratto in Spagna; cresce Diop, oggi quadriennale a Sassari con Diablo Esposito; pesca prima del derby di Trieste Troy Caupain dalla G-League, e quest’anno il ragazzo della Virginia ottiene un two way con i Magic. 

Insomma di basket qualcosa ne capisce. E la cavalcata udinese, dalla serie C a Cussignacco all’A2 prima a Cividale poi al Carnera, sempre gremito, l’anno passato ne è testimonianza. Invoca la fortuna, il buon Davide: io dico che la buona sorte va cercata, guidata e aiutata.

Comincia così la nostra avventura al seguito della GSA. Mi sono sentito di mandare un messaggio privato al GM udinese per ringraziarli dell’ospitalità, ma in particolare della maniera di interpretare il nostro sport: joga bonito. Habla bonito. Continuiamo così.

Buona stagione a tutti.

Sezione: Focus / Data: Ven 24 agosto 2018 alle 15:01
Autore: Franco Canciani
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