Toro matato grazie a due colpi improvvisi del duo argentino Molina-Pussetto. I gol, arrivati in pieno recupero quando lo 0 a 0 sembrava essere ormai segnato, sono lampi in una partita sonnecchiante e senza grandi occasioni, giocata da entrambe le squadre più con la paura di perdere che con il coraggio di vincere.

Sia Cioffi che Juric, in tribuna per squalifica, la interpretano in maniera maschia, con un baricentro basso e una mediana molto densa. Di conseguenza lo spettacolo per 90 minuti non è affatto dei migliori. Salvo qualche rara sortita iniziale Silvestri bravo l'estremo difensore bianconero anche nella ripresa a farsi trovare pronto sul destro di Singo e Milinkovic Savic non corrono grossi pericoli.

A fare la differenza, però, la grinta dei bianconeri, la voglia di non mollare un centimetro all'avversario, di fare sempre una corsa in più per aiutare il proprio compagno. E' questa unità d'intenti, questa voglia di sacrificarsi, questo crederci fino alla fine che permette di cogliere una vittoria importantissima, che può ridare slancio al campionato. Una vittoria di gruppo, che va ben oltre i singoli.

Premiate, in ogni caso, le scelte del tecnico toscano. Marì, al debutto in maglia Udinese, mette subito in mostra le sue migliori qualità. Lo spagnolo si dimostra difensore d'esperienza e carattere, capace di guidare con l'autorità del veterano la retroguardia bianconera. Se confermerà quando di buono fatto contro il Toro potremo dire che i Pozzo ancora una volta c'hanno visto lungo. Accanto a lui si distinguono positivamente anche Becao, con la fascia capitano al braccio vista l'esclusione di Nuytinck, e Zeegelaar, calatosi pienamente in un ruolo che può allungargli la carriera in Friuli


Se i tre mediani faticano ancora nella costruzione e si limitano soltanto ad un gran lavoro di interdizione Samardzic continua a non essere preso in considerazione, spiccano invece Soppy e Udogie. I due giovani esterni bianconeri sono pura energia, spinta incontenibile sulle fasce. Devono essere maggiormente decisivi negli ultimi metri, quando arrivano sul fondo ma il loro apporto ieri è stato fondamentale.

Bene anche Success, vero lottatore. Meno qualità di Deulofeu ma più grinta. L'ex Watford lotta su tutti i palloni, fa a sportellate con l'intera difesa granata e a forza di spallate, falli conquistati permette all'Udinese di conquistare metri. Poco lucido, invece, Beto. Il portoghese paga ancora una condizione non proprio brillante. Tanti scatti in profondità, tante corse a cercare il pallone nello spazio ma quando poi si ritrova a tu per tu con il portiere avversario non riesce a trovare la zampata vincente.

I gol arrivano, come detto, dalla panchina. I cambi sono azzeccati. Molina, dopo essersi fatto dare qualche ripetizione da Messi e Di Maria in nazionale, trova una punizione incredibile, degna di un diéz. Pussetto, che veniva da un lungo periodo di appannamento, torna al gol su rigore e questa non può che essere per lui una grande iniezione di fiducia. Nelle rotazioni offensive il vero Nacho serve eccome.

Ora l'Udinese sarà chiamata a confermare quanto di buono fatto in trasferta contro il Verona degli ex Tudor, Faraoni, Barak e Lasagna. Il salto di qualità, sempre fallito, sta nel dare continuità ai risultati positivi. Guai accontentarsi.
Sezione: Editoriale / Data: Lun 07 febbraio 2022 alle 12:08
Autore: Stefano Pontoni
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