Il patron dell'Udinese Gianpaolo Pozzo lo ha espresso a chiare lettere di recente: "Non mi diverto poi così tanto perchè vinciamo poco. Mi piacerebbe farlo di più come i vari Galliani, Moratti e Lotito". Insomma, nonostante l'ennesima stagione sopra ogni aspettativa, la forza dell'ambizione va oltre. Ma la buona notizia per la piazza friulana è che alle parole il presidente sta facendo seguire i fatti. Come? Con una gestione in linea con i massimi standard del calcio europeo. Non ci stiamo riferendo alle risorse per il mercato né al monte ingaggi, bensì ad un modo di intendere il calcio che fa ben sperare l'Udinese per il futuro. 

E l'elemento più sorprendente risiede nel fatto che Gianpaolo Pozzo sta affermando le sue idee in un panorama, quello italiano, che non può vantarsi di avere tra le proprie fila esempi virtuosi da seguire. Basti pensare agli stadi: tutti parlano di riforme necessarie per permettere ai club di costruire impianti di proprietà ma poi, alla prova dei fatti, regna un quasi totale immobilismo. Per fortuna, Juventus prima e Udinese dopo hanno dimostrato che, nonostante le difficoltà, è possibile intraprendere un altro sentiero per scalare l'Himalaya delle istituzioni calcistiche. 

Da buoni italiani, non ci resta allora che attendere una scossa 'dall'alto'. Ma, nell'attesa, ammiriamo con una certa soddisfazione le idee e i modelli di società come l'Udinese, che dimostrano un dato di fatto inequivocabile: anche in momenti di depressione e di penuria, la forza di saper spingere contro corrente può fare tutta la differenza di questo mondo.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 giugno 2013 alle 09:00
Autore: Mirko Fusi
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