Se è possibile complicarsi la vita, state certi che l’Udinese farà di tutto per riuscirci. Contro la squadra di gran lunga più debole del girone, i bianconeri regalano tre punti pesantissimi in ottica qualificazione. La vittoria del Liverpool (che si è preso la vetta in solitaria) e quella dello Young Boys rimescolano le carte rimettendo tutti in gioco. Vero, gli svizzeri erano all’ultima spiaggia, ma è stato l’atteggiamento degli uomini di Guidolin a lasciare l'amaro in bocca. Poca grinta, tanta superficialità a cui si aggiunge la certezza che le cosiddette seconde linee non sono all’altezza dei titolari. A cominciare da Ranégie (le sponde dovrebbero essere il suo pane, ma in 45’ non è riuscito a farne una), da Coda (nonostante il gol), dal timido Faraoni e dall’ingenuo Willians. Ma anche i titolarissimi, Benatia su tutti che nel finale è uscito per infortunio e sarà da valutare in vista di Roma, non sono stati all’altezza.

E’ vero c’erano diversi infortunati, ma anche la società ci ha messo del suo con l’esclusione di Maicosuel, Allan e Barreto dalle liste Uefa, gente che ieri sera potevano fare molto comodo. Peccato, perché c’erano tutte le condizioni per fare un passo decisivo verso il passaggio del turno.
Adesso bisognerà giocarsela con il coltello fra i denti fino alla fine, a cominciare dal ritorno contro gli elvetici l’8 novembre. Che avesse ragione Guidolin quando, a pochi minuti dall’eliminazione dai preliminari, disse che era lui a non essere in grado di preparare una squadra per appuntamenti così importanti? Forse siamo troppo duri con il tecnico di Castelfranco e forse per l’Udinese è stata semplicemente una serata storta. L’unica cosa certa, è che quando c’è da fare il salto di qualità, i bianconeri si bloccano, quasi fossero terrorizzati dal diventare definitivamente grandi. E basta con la storia della squadra giovane ed inesperta, perché è ormai qualche anno che i friulani frequentano i salotti europei e non mancano nemmeno i giocatori con una certa esperienza anche a livello internazionale (Armero, Benatia, Di Natale).
Udinese, quindi, che si adegua al grigiore generale delle italiane in questi tre giorni di Coppa, ennesima dimostrazione del calo, ma ormai si può parlare di crollo vista la velocità della caduta, delle squadre del Bel Paese a livello internazionale.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 26 ottobre 2012 alle 08:41
Autore: Marco Bonitti
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