Alla vigilia dell'impegno del "Luigi Ferraris", Francesco Guidolin era stato chiaro: "Andiamo a Genova consapevoli che domani abbiamo l'esame, la Sampdoria ci dirà dove possiamo arrivare".

Ecco, l'esame considerando i tre punti ma ancora prima la prestazione, è stato ampiamente superato.

Ma sono tanti i riscontri positivi che ci portiamo di ritorno dall'impegno in trasferta in questo inusuale monday night. Già alla vigilia, con la rosa dei convocati, più di un sorriso si era levato nell'ambiente friulano. Il poter contare nuovamente sulla quasi totalità dei calciatori a disposizione, offre garanzie e soluzioni in più, poi quando hai un bomber implacabile là davanti, tutto è più facile.

La parttia però inizialmente non si era messa sui binari voluti da Guidolin. Infatti è stato l'accorgimento, letale per Ferrara, del passaggio dal 3-5-1-1 al 4-4-1-1 che ha scombussolato le fragili certezze della compagine blucerchiata. Ma è anche da queste cose che si vede la bravura di un tecnico navigato, rispetto ad un quasi esordiente in serie A.

Difatti, alla prima incursione post cambio tattico, Di Natale è andato subito vicino alla rete che solo un provvidenziale Romero gli ha negato. Il vantaggio arrivava poco dopo con il secondo goal stagionale di Danilo che bagnava così la cinquantesima presenza in A nel modo migliore. Il goal del centrale brasiliano è la ciliegina di un reparto arretrato che sta trovando la quadratura del cerchio, supplendo all'assenza prolungata di Benatia. E così anche un impetuoso Heurtaux e un attento Angella fanno la loro buona figura.

Il centrocampo poi con il ritorno di Pinzi, le geometrie di Allan (peccato solo per l'ingenuità su Icardi che costa il rigore) e la prova maiuscola di Badu, ha potuto dare libero sfogo alle incursioni di un altro uomo ritrovato e mascherato, Dusan Basta, e alla verve di Pereyra. I due fiancheggiatori del capitano.

Appunto il capitano. Davanti poi non possiamo dimenticare il solito, imprescindibile Antonio Di Natale, in veste di allenatore in campo che in mezzo a tanti giovani si sarà sentito ancora più voglioso di far bene, timbrando contro una delle sue vittime preferite la Tassa...Di Natale. Proprio il numero 10 ha espresso il pensiero di molti a fine gara: battere il Palermo per tornare a sognare. Perchè questa Udinese fabbrica sogni e miracoli in serie.

Il pensiero appunto ora è rivolto già a sabato, perchè Guidolin è stato chiaro, senza l'Europa, persa con rammarico, ora c'è più tempo per preparare gli impegni e recuperando tutti gli infortunati le scelte saranno più variegate. Conterà però sempre quell'elemento chiave che il tecnico ha ricordato anche nel post gara di ieri: lo spirito di squadra. E' sempre stato così dalla sua prima esperienza in A con il Vicenza ed è un suo vanto e fiore all'occhiello.

Chiudiamo con una dedica all'eroico tifoso friulano che ha assistito, da solo, al match nel settore ospiti, davvero encomiabile.

1 tifoso, 2 goal, 3 punti. Tutti a casa per tornare a sognare sotto (Di) Natale.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 11 dicembre 2012 alle 09:00
Autore: Corrado Franco / Twitter: @Corradoriano
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