Gli ultimi giorni della settimana che ha condotto alla difficile trasferta di Napoli hanno aperto un piccolo caso Di Natale, nulla di sensazionale e di eclatante ovviamente, ma di certo hanno dato adito ad alcune perplessità che forse già da tempo, in modo sopito e controverso, serpeggiavano nell'ambiente bianconero.

La terza esclusione consecutiva del capitano dell'Udinese dalla lista dei convocati per la trasferta in terra campana non è passata di certo inosservata e di certo ai più è parsa alquanto strana come coincidenza, poichè il calciatore, nativo proprio del capoluogo partenopeo non ha mai nascosto le proprie simpatie per la squadra della propria terra, e sino a qui si può tranquillamente sottolineare che non ci sia assolutamente nulla di sorprendente (anche Pinzi non ha mai celato il proprio tifo laziale), ma a differenza di quest'ultimo che quando incontra la propria squadra "Del cuore" non si è mai tirato indietro(andando talvolta anche in gol), Antonio pare proprio accusare questo evento, in modo talmente eccessivo da, si suppone, preferire non esserne parte.

Molti tifosi non hanno gradito la situazione(taluni giungendo ad auspicare un passaggio della fascia da costui a Giampiero Pinzi) , nell'ambiente invece si tende a glissare su questa situazione, Giaretta intervenuto in conferenza in settimana infatti ha giustificato l'assenza di Di Natale con un problemino fisico, ma perlopiù appaiono frasi di circostanza volte a coprire qualche altra verità. Proprio per questo giunge spontaneo domandarsi se effetivamente il giocatore si senta un vero trascinatore di questa squadra, un simbolo per intendersi, o semplicemente un grande calciatore esperto che però non si sente un tutt'uno con la piazza Friulana anche se con essa mantiene un ottimo rapporto, cosa invece più volte sottolineata dal tecnico Guidolin e dal laziale Pinzi (amarcord il bacio sullo stemma dopo il gol rifilato ai partenopei l'anno passato). 

Aldilà delle considerazioni di alcuni supporters, tuttavia,  occorre sottolineare che se il giocatore è consapevole di non poter dare il meglio per motivazioni proprie o indotte occorre cercare di comprenderlo e non smettere mai di sostenerlo dal momento che trattasi probabilmente del miglior giocatore transitato dal Friuli di sempre e senza il suo prezioso contributo le imprese degli ultimi anni sarebbero state pura utopia, e i suoi meravigliosi gol non possono rimanere nella mente di qualsiasi vero tifoso bianconero.

Da un punto di vista prettamente materialistico intanto l'assenza del numero dieci potrà offrire un'opportunità di tentare alcune nuove soluzioni, con una punta sola, ma presumibilmente più mobile e più predisposta al gioco di rimessa, e certamente ,guardando al risvolto della medaglia, sarà indubbiamente utile visto le caratteristiche dell'avversario, squadra tecnica e molto aggressiva, e non ultima come condizione, il possibile addio al calcio a fine stagione del capitano.

Sotto con il Napoli, dunque, senza rancori e senza timore e sicuramente, Antonio Di Natale tornerà nelle prossime partite a deliziare ed incantare il pubblico del Friuli e quello italiano in genere con giocate e mercature degne del fuoriclasse che è, spuntati e sfavoriti come spesso succede, ma l'Udinese è una squadra viva e l'ha dimostrato, anche questa sera non sarà un agnello sacrificale, pronta a spiccare il volo nelle prossime partite che appaiono(almeno sulla carta) più abbordabili...in attesa di un altro ruggito del proprio capitano.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 07 dicembre 2013 alle 17:20
Autore: Andrea Bonatti
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