Si chiude l'era delle comproprietà. Il Consiglio federale della Figc ha deciso di dare una svolta storica per il calciomercato abrogando l'istituto delle compartecipazioni, fenomeno tutto italiano che difficilmente veniva compreso nel resto d'Europa. "Resta la possibilità di rinnovare per un anno quelle ancora in essere - ha spiegato il presidente Giancarlo Abete - ma si tratta di una norma transitoria. L'istituto viene meno fino ad esaurimento". Se ne parlava da parecchio tempo, ma ora la norma è stata ratificata: niente più 50 e 50, dunque. D'ora in poi le uniche modalità di trasferimento anche per il calcio nostrano saranno quelle dell'acquisto o vendita del cartellino e del prestito. Questa decisone però cambia non poco il mercato dell'Udinese, squadra proprietaria di alcune comproprietà tra le più importanti di tutto il compionato come Cuadrado e Candreva, top player per i quali si dovrà trovare prestissimo una soluzione. I piani societari dei bianconeri e le strategie in atto  infatti devono cambiare. Il primo caso spinoso da valutare sarà quello del colombiano Juan Cuadrado. Alla fine, dato che tra i Pozzo e i Della Valle non si riesce a trovare un accordo, nemmeno per una cessione congiunta, si dovrebbe ricorrere alle buste a meno che la società viola non garantisca all'Udinese 18 milioni di euro. A questo punto la Fiorentina non può nemmeno più dare in  comproprietà l'attaccante esterno Federico Bernardeschi e difficilmente Pradè vorrà privarsi per intero del cartellino del giovane talento. Altra situazione alquanto ingarbugliata è quella di Antonio Candreva. La Juve vuole l'esterno della nazionale ed aveva già parlato con i Pozzo nelle scorse settimane. L'Udinese dà la priorità alla Lazio di Claudio Lotito, ma ha sparato alto per cedere la seconda metà del cartellino del giocatore, 10 milioni, per cui l'ipotesi buste sembra quasi scontata visto che non si pososno più cedere comproprietà che ammortizizno la spesa. Difficilmente però la Juve investirà 20 milioni di euro in totale per prendere il cartellino di Candreva così che l'ipotesi più percorribile pare ad oggi essere quella che porterebbe il giocatore all'estero, a Parigi o a Londra, dove PSG ed Arsenal sono pronte a spendere quanto chiesto. La decisione federale dell'abolizione però non cambia solo le strategie relative alle comproprietà presenti ad oggi ma anche ad affari futuri. Questo è il caso di Roberto Maximiliano Pereyra. L'argentino potrebbe passare ugualmente alla Juve in prestito con diritto di riscatto dell'intero cartellino. Cambia però la contropartita: Berardi e Zaza se l'Udinese li vuole li deve pagare o comprare con la stessa formula con cui la Juve prenderebbe Pereyra. Per questo motivo le due società si reincontreranno e ripartiranno a trattare da zero. 

L'Italia si allinea con la filosofia di mercato europea, rischiando però, soprattuto in questa prima sessione estiva, di creare più grattacapi che benefici.

 

Sezione: Calciomercato / Data: Mer 28 maggio 2014 alle 09:30
Autore: Stefano Pontoni
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