Si dice che l’amore non è bello se non è litigarello. Sicuramente quest’anno il rapporto tra l’Udinese ed i suoi aficionados è stato messo a dura prova. Al termine di un 2015 buono, ma non esaltante, ci si aspettava un salto di qualità, un ritorno al recente e glorioso passato. Ed invece questo 2016 passerà alla storia come uno degli anni più travagliati per il club bianconero. Tante sconfitte, tanti passi falsi, tante cadute. Alcune veramente pesanti e difficili da digerire. Inoltre le scelte tecniche non sono sempre state felici e l’annata è trascorsa alla ricerca di un equilibrio e di una propria identità. Il rischio della retrocessione si è materializzato a fine aprile per poi sparire ad inizio maggio. Ad agosto è arrivata l’eliminazione in Coppa Italia per mano dello Spezia. Un’altra delusione. Solamente gli ultimi due mesi hanno riportato il sorriso all’interno dell’ambiente friulano.

Eppure, nonostante un 2016 così travagliato, l’Udinese ha sempre potuto contare sull’appoggio pressoché incondizionato di un pubblico straordinario. I supporters non hanno mai abbandonato la propria squadra, nemmeno nei momenti più bui e nelle batoste più umilianti. I tifosi ci sono sempre stati, nel bene e nel male. E non è un dettaglio irrilevante o da considerare scontato: accade sempre più frequentemente di assistere a stadi vuoti o parzialmente deserti a causa di contestazioni o di squalifiche per insubordinazioni all’ordine pubblico. Il pubblico friulano è sempre stato composto e civile nell’esprimere le sue ragioni. L’unica vera occasione di confronto-scontro con la squadra è avvenuta in occasione del match casalingo contro la Roma, terminato con l’ennesimo KO stagionale. Tuttavia, la contestazione non ha mai travalicato del tutto il limite.

Per il resto, i tifosi bianconeri si sono sempre limitati a fischiare i propri beniamini, quando l’impegno mostrato non li soddisfaceva, senza lasciarsi andare a gesti violenti. In ogni gara non sono mancati comunque gli applausi ed i cori, anche nelle trasferte più lontane. Il 2016 è stato l’anno dell’aficionados dell’Udinese, temprato dalle mille disavventure sportive, ma mai abbattuto. Merita un applauso sincero per questa sua unicità nell’incassare i colpi, rialzandosi sempre con determinazione. Il supporter friulano c’è, nonostante il freddo, il caldo, le sconfitte e le delusioni. Forse, l’immagine più bella dell’anno bianconero è proprio questo attaccamento alla maglia così concreto e lontano dalla pura retorica. Un modo ancora puro e romantico di interpretare il calcio.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 30 dicembre 2016 alle 08:30
Autore: Federico Mariani
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