Cosa resta solitamente più impresso nella memoria di un tifoso? Il gol, la rete che si gonfia. Però ci sono gol e gol… Solitamente per entrare nella storia la rete deve essere siglata in una partita particolarmente importante oppure in maniera incredibile e spettacolare. Evidentemente Panagiotis Kone ha deciso di entrare nella memoria degli appassionati, siano essi tifosi o avversari, per i suoi gesti tecnici pazzeschi. Nato in Albania, ma poi trasferitosi in Grecia, diventando così cittadino ellenico, ha iniziato tardi con il calcio ma il suo talento si è fatto notare ben presto. E le sue reti non sono mai state banali. Il suo repertorio tecnico, del resto, è molto ricco: conclusioni dalla distanza, inserimenti improvvisi, cambi di direzione e progressioni che negli spazi aperti fanno malissimo. E poi la mezza rovesciata, il tiro acrobatico. Un marchio di fabbrica nelle ultime stagioni con la maglia del Bologna. La sua esplosione avvenne al San Paolo in un Napoli-Bologna. Suo il gol del pareggio felsineo, quello che avrebbe dato il via alla rimonta sugli azzurri di Mazzarri.

Una gemma di rara bellezza, candidata poi al FIFA Puskas Award, premio per il giocatore autore della rete più bella dell’anno solare: cross particolarmente forte a mezza altezza, semirovesciata e pallone scaraventato in fondo alla rete. E non contento, Kone mise a segno un’altra perla calcistica tre giorni dopo, siglando la rete del 2-1 rossoblù in Coppa Italia con una violenta conclusione da lontano. Lampi di genio confermati poi nel proseguo del campionato.
L’ultimo periodo è stato pieno di difficoltà a causa dei problemi societari del Bologna, culminati poi con la retrocessione; la sua Grecia ha fatto bene ai mondiali ma una serie di infortuni lo ha costretto a restare a bordocampo troppe volte ad assistere. Anche l’inizio della nuova stagione con l’Udinese non lo ha visto protagonista: prove opache, condizione fisica ideale che sembrava proprio non dovesse mai arrivare. Da dicembre qualche segnale di ripresa c’è stato. Ieri sera la rete di pregevole fattura nel match degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Napoli (i tifosi partenopei faranno gli scongiuri quando se lo troveranno davanti in campionato…) è stata il culmine di una splendida prestazione individuale, decisivo nel dare il cambio di marcia per tenere in gara i suoi compagni, nonostante l'inferiorità numerica. La sua partita, fatta di tanto cuore e grande tecnica, potrebbe davvero essere il sintomo di una ripresa definitiva per il talento greco. E se oltre alla condizione fisica avesse trovato la continuità nelle prestazioni che finora gli è mancata, l’Udinese avrebbe sicuramente messo a segno un grandissimo colpo di mercato, recuperando una pedina fondamentale e particolarmente duttile per gli schemi di mister Stramaccioni. Molto dipenderà poi dalle offerte di mercato (si è parlato in questi giorni di un forte interessamento del Torino di Ventura) e dal progetto che la società intende portare avanti. Certamente dopo quanto si è visto sul campo del San Paolo lasciar partire un Kone così è davvero difficile…
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 23 gennaio 2015 alle 09:00
Autore: Federico Mariani
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