L'Udinese mostra tutti i suoi limiti, le sue imperfezioni e insicurezze nella sconfitta casalinga contro il Genoa. Una squadra dai sue volti, incapace di aggredire la partita, ma allo stesso tempo in grado di ri-accendersi con una fiammata prima di ritornare al mistero della prima parte. 

Una prestazione a due facce, come due sono stati i volti "in panchina" per i bianconeri. Prima gara da squalificato per Kosta Runjaic nella sua avventura friulana e seconda volta che Malecki guida l'Udinese nel primo tempo (era già successo a dicembre dell'anno scorso, sempre in casa in occasione della gara contro il Torino per via della sindrome influenzale che aveva colpito il tecnico tedesco). 

Malecki e Runjaic: due modi di vivere la gara opposti, due stati d'animo differenti per due caratteri complementari, ma non simili. Il vice di Kosta ha un approccio molto più analitico e pacato. Osserva, capisce che la squadra tiene bene il campo senza concedere occasioni pericolose al Genoa e attende di capire quale possa essere la mossa decisiva per sbloccare l'incontro. Pochi applausi, tutti di incitamento alla squadra in generale. Ma l'Udinese non gira e Runjaic, intanto dal suo sky box, si dispera per le troppe disattenzioni in fase di non possesso. 

Il vantaggio del Genoa è una secchiata d'acqua gelida. Serve dare una scossa, e qui entra in gioco Runjaic. All'intervallo nello spogliatoio dell'Udinese si parla. E tanto. Ma tutti i giocatori ascoltano, assimilano e ripropongono in campo nella ripresa. Quelli che scendono in campo a partire dal 46' sono dei friulani diversi, con più energia e voglia di ribaltare il punteggio. 

Un po' come l'allenatore tedesco, che da lontano vede nervosamente una squadra che ha appena buttato via 45 minuti e ora si lancia (anche in maniera caotica) verso l'area di rigore del Genoa. La rete arriva, con Piotrowski... e Malecki? È il primo a correre verso il connazionale, poi si ferma ad abbracciare i collaboratori. Sembra l'inizio della svolta, ma poi i due allenatori bianconeri (abituati a stare uno al fianco dell'altro in panchina) si perdono in qualche cambio di troppo. 

La squadra girava bene, ma l'uscita di Davis (sì, le sue condizioni fisiche le sappiamo) e Zanoli cambiano nuovamente l'inerzia della sfida ma, questa volta, in favore del Genoa. L'1-2, poi, è un'altra dormita difensiva, con Runjaic che, scoraggiato, decide di scendere a fine gara per parlare alla stampa (anche se inizialmente da programma sarebbe dovuto andare Malecki). 

Una presa di responsabilità forte, personale e nei confronti dei giocatori, che mai gli avevamo visto fare sin qui a Udine. Che sia il segnale giusto per tutti, ambiente compreso.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 09 dicembre 2025 alle 07:51
Autore: Alessandro Vescini
vedi letture
Print