E’ andata, anche questa volta. Come ci si auspicava dovesse andare, almeno per una volta. L’Udinese di Mister Delneri è riuscita a togliersi qualche sassolino dalla scarpa facendo uno sgambetto alla prima della classe. A quell’Udinese che potremo a pieno diritto definire la “più Vecchia Signora della Provincia che conta del calcio” è riuscito proprio di mettere in atto uno sgarro bello e buono alla prima rappresentante dei “quartieri altissimi” della massima serie calcistica. E facendo questo possiamo benissimo dire che si è tolta una mega soddisfazione che riempie di fierezza un poco tutto l’ambiente dopo un periodo in cui i frutti stentavano, e non poco, ad arrivare. E il fatto di prendersi un punto così prezioso in una congiuntura grigia, fa prendere alla squadra che porta la bandiera del Friuli in lungo ed in largo per il mondo del calcio una cospicua boccata d’ossigeno, che la pone in una posizione ed in una tendenza momentanea utile ad assume in un futuro prossimo esattamente quelle che sono le posizioni che spettano di diritto ad una Udinese che a metà classifica o poco più ci sta giusta giusta. Un punto preziosissimo accaparratosi proprio ora contro Madama Juventus, seppur sul territorio amico del proprio stadio, permette all’Udinese di mantenersi a portata le formazioni che gravitano proprio a cavallo tra la parte sinistra e la parte destra della classifica tricolore, e proprio ora verrà crediamo un’altra pagina bella per l’Udinese attuale. Quella pagina nella quale l’Udinese scenderà a Pescara per affrontare una formazione avversaria agguerrita si ma, per usare un eufemismo, diversamente dotata rispetto all’Udinese. Guai però a prendere sotto gamba l’occasione per accaparrarsi altri tre punti a portata di mano. Anzi, bisognerà proprio fare il contrario. Bisognerà metterci quella dose di impegno in più utile a rendere molto probabile il colpo in casa abbruzzese. Tornando al colpo messo a segno al cospetto della Vecchia Signora ci avremo giurato che qualcosa sarebbe rimasto da dire in seguito alla partita, in un periodo in cui l’Udinese qualche torto di troppo a livello arbitrale lo ha subito. E manco a dirlo in una partita nella quale poteva pure concretizzarsi l’occasione per i tre punti all’Udinese è arrivato un altro episodio idoneo a far discutere in corso di partita. Ovviamente il nostro pensiero corre a quel fallo di mano che secondo molti esponenti di critica ed addetti ai lavori sarebbe stato idoneo ad invalidare l’azione con la quale la Juventus ha potuto mettere le mani sul pareggio e quindi sul conseguente punto a favore che però comunque pone un freno alla corsa in campionato di Madama. Però purtroppo nessuno dei componenti dello staff arbitrale chiamato ad operare nell’occasione si è avveduto di un fallo di mano di Bonucci che a nostro avviso poteva essere a pieno diritto sanzionato.
E così, ahinoi, dobbiamo ricavarci lo spazio per estendere delle recriminazioni di sorta anche in questa edizione di “Punto Bianconero”. E ancora una volta ci capita di dover sottolineare quanto provvidenziale potrebbe essere l’avvento della moviola in campo come soluzione a dubbi e controversie che quasi sicuramente andrebbe a risolvere ogni caso critico che si ponesse all’attenzione. Così finalmente ci sarebbe molto poco da ridire sull’interpretazione dei fatti dubbi, e ognuno avrebbe quel che gli spetta con giustizia fatta puntualmente, partita dopo partita. Poco male comunque, visto che l’Udinese, possiamo dire, domenica il suo lo ha ottenuto. Possiamo però certamente porre l’accento sul fatto che l’Udinese dal punto di vista dei meriti avrebbe potuto chiedere di più in termini di risultato, alla luce del gioco che ha prodotto in lungo ed in largo per la partita della scorsa domenica. Ovvero in campo c’è stata una avversaria, la Juventus, che a livello di resa è parsa nettamente al di sotto delle attese, ed è proprio per questo motivo che l’Udinese poteva approfittare dell’occasione per dominare la situazione e definire in proprio favore in maniera ancora più marcata l’esito della partita. E a questo punto ci saremmo trovati a gioire per una vittoria che sarebbe stata il vero toccasana in un campionato nel quale l’Udinese ha un rendimento molto altalenante. Dobbiamo però dire che non è proprio il caso di vivere all’insegna dei rimpianti più o meno riscontrabili, in un periodo nel quale il morale dell’Udinese è già abbastanza ondivago. Meglio puntare ad essere concreti, mettendo quindi gli occhi sulla possibile vittoria in terra abbruzzese, e magari anche ad altre possibilità di vittoria che attengono preminentemente l’altro scontro con una squadra di medio bassa classifica, quello con il Bologna che arriverà alla quindicesima giornata di ritorno, e quindi a fine aprile. Ma ben prima ci saranno quantomeno altre tre partite nelle quali ci si auspica che l’Udinese possa fare proprio quella scorpacciata di punti che le sarà utile e necessaria a mettere definitivamente una pietra sopra al discorso salvezza, magari anche facendo un pensiero sopra anche al fatto di profittare di più inseguendo obiettivi ulteriori. Possibilmente senza pensare alle troppe grane che affliggono di questi tempi l’Udinese, la cui avanzata in campionato trova intralcio in qualche infortunio in eccesso. Come esimersi dal ricordare che l’infortunio di Fofana è davvero una grossa tegola per l’Udinese che aveva in lui il prim’attore attuale della cabina di regìa. Viviamo quindi nella speranza che l’Udinese si possa risollevare proprio nelle prossime gare a prescindere dai fardelli che si porta dietro, perché questo è davvero il momento decisivo, quello di uno scatto finale in grado di suggellare nel migliore dei modi una stagione, dando magari qualche ragione in più per auspicarsi altri traguardi di miglior cabotaggio futuribili, nel caso in cui il numero di risultati utili concretizzato portasse l’Udinese nuovamente nel suo Paradiso, quello dell’Europa delle piccole ma grandi realtà in grado di sognare. Perché, se non altro... non bisogna mai dimenticarsi di sognare e far sognare...
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