Per l'Udinese il campionato è ripartito con la sconfitta a Torino. Ai granata è bastato un contropiede, capitalizzato da Belloti, per avere la meglio sui friulani. 0 punti, che allungano così a 8 partite la striscia senza vittorie, e 0 gol, sono solo 2 le reti nelle ultime sette giornate. Una situazione assai preoccupante che non può che far scattare l'allarme. E' vero che chi sta dietro corre poco o nulla e che il margine sulla zona rossa è rimasto pur sempre di tre punti ma con il calendario che si fa sempre più complicato, Atalanta e Roma le prossime due avversarie, la paura di finire giù è tanta.

A Gotti ora si chiedono soluzioni. La sua Udinese, cresciuta nel gioco questo sì, da gennaio in poi ha avuto un rendimento deficitario. Nel girone di ritorno sono stati fino ad oggi raccolti soltanto 4 punti, troppo pochi per una squadra che vuole ambire ad una salvezza tranquilla. I numeri non mentono, la media punti e gol è da retrocessione. 

Serve una svolta, anche negli uomini, ma le alternative a disposizione sono poche, soprattutto là davanti. Con il 3-5-2 che è un dogma intoccabile il tecnico veneto non può far altro che rimescolare la coppia d'attacco. All'Olimpico dal primo minuto hanno giocato, e deluso, Okaka e Nestorovski, al Friuli accanto all'ex Watford rivedremo Lasagna. Tutto qua. 

Preoccupa moltissimo anche la mediana. Mandragora è out per la rottura del crociato, contro la Dea dei miracoli sarà assente anche De Paul per squalifica. Toccherà a Jajalo e Walace, giocatori però che fino ad oggi non hanno dato molte garanzie. Il bosniaco è involuto rispetto all'inizio stagione, il brasiliano potenzialmente può essere un giocatore importante ma è rimasto praticamente sempre ai margini. 

Dietro e sulle fasce la situazione è migliore. Larsen e Sema a Torino sono stati i più propositivi, Nuytinck e Samir hanno corso pochi pericoli e anche la partita di De Maio, se non fosse stato per quella distrazione sul vantaggio dei padroni di casa, sarebbe stata nel complesso sufficiente.

Lo dicevamo in tempi non sospetti, a gennaio quando nessuno si sarebbe immaginato questo scenario. Dopo aver sfoltito la rosa nel mercato invernale, - oggi due come Pussetto e Barak avrebbero fatto sicuramente comodo - la coperta è corta. Si gioca ogni tre giorni e toccherà farlo più o meno sempre con gli stessi 13/14 giocatori. 

Normale che Gotti, costretto ad inventarsi qualcosa, appaia allora confuso. La mossa di Teodorczyk ala è ancora tutta da capire, come quella di piazzare davanti alla difesa De Paul. Vero che le pedine sono queste e che di necessità bisogna fare virtù ma certi esperimenti devono pure avere una certa logica. 

Nelle prossime due gare la vera alternativa potrebbe essere quella di studiare un'Udinese più muscolare e fisica. Una squadra che rinuncia ad essere propositiva per dare maggiore solidità dietro. 5-3-1-1, molto contratto per evitare di lasciare spazi agli avversari. 

Qualcosa tocca provare, servono punti. 

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 25 giugno 2020 alle 13:04
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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