Quella che si sta vivendo in casa Udinese è una situazione estremamente delicata. Vero che la rosa è una delle più attrezzate degli ultimi anni, vero che siamo pur sempre all'inizio e ci sono ancora 32 giornate da giocare, vero anche che la squadra sta crescendo e fino a questo momento ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato, ma la classifica parla chiaro: terz'ultimo posto e soli tre punti raccolti in sei giornate. 

L'avvio, almeno sulla carta, doveva essere morbido, con avversarie alla portata, invece non è stato affatto così. L'Udinese ha buttato via diverse partite e altre proprio, vedi la gara interna con lo Spezia, le ha giocate proprio male. Anche quando ha vinto, contro il Parma in casa, lo ha fatto senza convincere del tutto. 

A finire sul banco degli imputati è stato Luca Gotti che, confermato (seppure con qualche giorno di indecisione di troppo) alla guida della squadra dopo una buonissima seconda parte di stagione e una salvezza tutto sommato tranquilla, oggi paga i risultati deludenti e un ritardo sull'assemblaggio dei pezzi. Che le colpe di questo inizio traballante non siano tutte sue è ovvio ma si sa nel calcio d'oggi a pagare per tutti è quasi sempre l'allenatore. 

Qual è la situazione ad oggi? Marino, giustamente, lo ha protetto e gli ha dato fiducia. Un bel segnale in vista della delicata sfida di venerdì contro il Sassuolo. Il direttore, uno che di calcio ne sa, ha capito il momento e ha fatto quel che doveva fare, rinsaldare la posizione del tecnico. Ora tocca a Gotti dimostrare di poter raddrizzare la situazione in breve tempo. 

Prima chance contro la rivelazione (o ormai anche no) De Zerbi. Vero che i neroverdi sono tra i più in forma, se non proprio i più in forma di tutto il campionato, ma l'Udinese ha la qualità per fare punti su tutti i campi. Da registrare c'è più che altro la fase difensiva che orfana di Nuytinck ha palesato diverse lacune. Il rientro dell'olandese ad oggi appare indispensabile. C'è poi da capire che fare da metà campo in su. De Paul e Arslan sembrano un po' pestarsi i piedi, Pereyra va messo nella condizione per esprimere il suo potenziale, Deulofeu va dosato in quanto ancora non è al meglio e per la prima punta, più Okaka che Lasagna, vanno create occasioni. Il modulo è stato cambiato, è questa è già una rivoluzione gigantesca pensando che da Guidolin in poi quasi nessuno è riuscito a staccarsi dal 3-5-1-1, ma non basta. Bisogna ritrovare certi meccanismi e soprattutto una certa solidità. 

Tanti problemi da risolvere, tante domande a cui dare una risposta. Avanti con Gotti, e ci mancherebbe che non fosse così, ma di fatto i risultati ci dicono che il tecnico è in bilico e che la sua permanenza a lungo termine, conferme societarie a parte, non è da considerarsi scontata. Se i risultati continueranno a non arrivare la società potrebbe optare anche per scelte drastiche. A Udine iniziano a circolare i primi nomi per la sua sostituzione.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 04 novembre 2020 alle 15:42
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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