A margine della conferenza stampa convocata per chiarire la situazione legata al Nuovo Stadio Friuli, il Direttore Amministrativo dell'Udinese Alberto Rigotto e l'Avvocato Andrea Franchin hanno parlato ai microfoni di Udinese Channel. "La prima considerazione è sulla fidejussione -ha esordito Rigotto - La fidejussione di 18 milioni contenuta e richiesta nel contratto tra noi e l'amministrazione comunale, aveva l'unico scopo di risarcire l'amministrazione comunale solo e nel momento in cui l'Udinese avesse deciso di costruire lo Stadio, demolirlo e sparire come società. L'amministrazione comunale ha voluto garantire una somma di denaro per ricostruire quello che l'Udinese avrebbe demolito. Si tratta di una eventualità ovviamente impossibile, vista la storia della nostra società e della proprietà. Lo stesso ormai è praticamente ricostruito e quindi la fidejussione non ha più senso di esistere. La Fideas era una società regolarmente iscritta all'albo e assolutamente idonea a rilasciare la fidejussione. L'amministrazione comunale ha correttamente ritenuto buona la fidejussione, pagata in modo preciso e molto oneroso. Il premio è stato pagato anticipatamente. L'Udinese è la parte danneggiata in questa questione. E' vero che la società è fallita nel 2014, ma nessuno ci ha comunicato nulla e non è nostro compito verificare giorno dopo giorno con la Camera di Commercio se una società fallisce o meno. E' compito del curatore fallimentare, che non ci ha comunicato nulla. La seconda considerazione riguarda l'autorità anticorruzione che ha stabilito che la fidejussione di 18 milioni è ampiamente superiore a quella prevista normalmente per questo tipo di lavori, che è solitamente del 2% rispetto all'ammontare totale. Dovrebbe essere pari a 400.000 euro e non a 18 milioni".

"Quella pubblicata sul Messaggero Veneto è una notizia calunniosa - ha invece dichiarato l'avvocato Franchin - L'Udinese ha rispettato tutte le norme da seguire per i lavori pubblici, tutti gli incarichi sono stati assegnati con gara ad evidenza pubblica. Il primo ed il terzo lotto citati nell'articolo, sono stati fatti con una procedura ad evidenza pubblica e non con una gara perchè si tratta di lavori al di sotto dei parametri di legge ed economici. Dichiarare che la società Udinese sta facendo un lavoro del genere senza gara vuol dire accusare qualcuno di commettere un reato, e quindi è comportamento che se non definibile giuridicamente come calunnia è tuttavia calunnioso, laddove non ingiurioso e diffamatorio. Argomento Fideas: oggi ho chiamato la curatela fallimentare, abbiamo appreso questa mattina del fallimento della società. E' una società che ha messo in piedi 250 milioni di euro di fidejussioni e poi sono spariti, questo per far capire che numerosi sono i soggetti che hanno subito l'imbroglio da questi soggetti e non è certo l'Udinese che va a cercare con il lumicino particolari tipi di società". 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 08 aprile 2015 alle 08:30
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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