Dopo due giorni dall'inizio del raduno agli ordini di coach Vertemati, l'Apu Udine ha presentato ufficialmente in conferenza stampa Iris Ikangi e Lorenzo Caroti. Presente anche il direttore sportivo Andrea Gracis che ha dichiarato: "Sono arrivati in momenti diversi, però l'idea di Lorenzo l'abbiamo avuta da subito. La convinzione sui due ragazzi c'è stata da subito. Iris è il prototipo del giocatore che cercavamo, versatile anche in difesa. Abbiamo subito individuato in lui le qualità che cercavamo e siamo voluti partire da lui. Lorenzo invece parla anche il curriculum degli ultimi due anni. È già stato allenato dal coach che lo conosce bene. Ha personalità ed è molto affidabile". 

Iris sei stato il primo nome ufficializzato: cosa ti ha fatto provare?

Quando è arrivata la chiamata ero contento e soddisfatto perché ho sempre provato a stare nelle prime tre squadre della Lega due. Odio perdere, anche con mio nipote, e sono qua per questo: mi stimola giocare con dei compagni competitivi e con un coach esperto che potrà insegnarmi ancora qualcosa.

Cosa ti porti dietro da questa esperienza di Serie A e di coppe europee?

Mi porto dietro l'impatto a livello tattico e fisico, è più una mentalità che mi sono costruito lì e voglio portare qua. Sono ben predisposto a fare quello necessario per vincere. 

Con Monaldi hai già giocato: cosa vi siete detti appena arrivata la chiamata?

Appena è arrivata la chiamata lui e Gaspardo sono stati i primi a chiamarmi. Con Diego ho condiviso un anno speciale, non era una piazza facile ma esigente come questa. Poi siamo riusciti a vincere.

L'anno scorso hai avuto il tuo primo infortunio: come hai reagito?

Non mi aspettavo di essere così forte mentalmente, non mi aspettavo di restare un mese e mezzo senza squadra ad allenarmi da solo. MA sono riuscito a ripartire. 

Lorenzo avevi un contratto in essere con Cremona: perché hai scelto Udine?

È sempre stata al top Udine. Il fatto che c'era Adriano è stata una spinta in più ad accettare perché conosco come lavora. Lui è stato molto disponibile ad aspettare che capissi come evolvesse la mia situazione a Cremona. A Treviglio sono state due annate importanti e nessuno ci dava un euro. Con la serietà del lavoro siamo arrivati a una semifinale contro Treviso e nessuno avrebbe scommesso su di noi. 

Poi c'è stato il passaggio a Verona con la finale contro Udine

Verona è sempre considerata una squadra che deve vincere. Avevamo dei giocatori fortissimi in squadra. Lì è stato bravissimo Ramagli a portarci tutti allo stesso livello e a farci allenare veramente forte. Nessuno era la prima donna e quando abbiamo incontrato Udine avevamo la testa più libera rispetto a loro, che è stata la chiave per farci vincere. 

Prime impressioni sui compagni di squadra?

Più o meno ci conoscevamo tutti, sta andando tutto bene. Poi quando giocheremo saprò dirti chi sarà quello che mi ha sorpreso di più.

Che idea di pallacanestro porterete?

Iris: Io porterò tanta energia e tanta difesa. Poi il tiro potrà andare fuori ma ciò che conta è essere uniti.

Lorenzo: La serietà e l'impegno quotidiano. Le statistiche individuali non sono importanti ma è importante alla fine aver dato tutto e vincere.

Come procede il processo di creazione di identità?

Gracis: Fuori dal campo se si riesce a fare amicizia ancora meglio, però ognuno se li sceglie anche fuori dal campo. È dentro che si dimostra di essere veramente una squadra con l'unità nelle idee e il rispetto. Questo vale molto di più di andare a mangiare una birra insieme. Io credo che i ragazzi abbiano questa idea di squadra che va costruita giorno per giorno anche supportandoci e sopportandoci.

Lorenzo tu a Cremona hai giocato con Alibegovic: questo aiuta un atleta ad ambientarsi in un posto nuovo?

Con Mirza ci siamo sentiti durante l'estate. Con lui mi sono sempre sentito benissimo e mi fa piacere averlo nuovamente in squadra. 

Impressioni sugli stranieri?

Iris: In palestra sono molto seri e tranquilli e si sono subito inseriti in squadra. Siamo un gruppo unito e questo ci porterà un vantaggio in futuro. 

Lorenzo: Poi quando uno straniero parla italiano è molto più facile inserirlo nel gruppo. Marcos lo sapeva già e Jason alla prima riunione ha detto a tutti di parlare italiano.

Iris sei molto duttile e versatile: in quale posizione del parquet ti trovi più a tuo agio?

Ovviamente nel 3 perché riesco a esprimermi meglio e ho maggiore vantaggio fisico. A me piace marcare gli esterni e la competitività di marcare gli esterni. 

Iris hai fatto tanti campetti nell'estate: ti senti più pronto?

Giocare è diverso da allenarsi, lo faccio per passione ma è sempre bello il campetto che per me è una religione. 

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 18 agosto 2023 alle 12:55
Autore: Alessandro Vescini
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