UDINE. Operazione aggancio. Massì, chiamiamola pure così. Fa un po’ di sugo, servito caldo dal pareggio maturato ieri sera, nell’anticipo, tra Sampdoria e Roma. Con una vittoria sull’Atalanta, oggi l’Udinese tornerebbe sullo stesso gradino dei doriani, il terzo, in attesa della sfida serale tra Milan e Fiorentina. Non male come menù domenicale.

Ripartenza. La parola d’ordine è: dimenticare Torino. Che, detto chiaramente, al di là dell’avversario, non è una città che porta bene all’Udinese. Contro il Toro non ha convinto soprattutto la mentalità dei bianconeri: una sconfitta si può stare tutta contro una squadra come quella di Ventura, ma i segnali forniti dalla truppa di Stramaccioni hanno riportato alla memoria i vecchi difetti.

L’incapacità di tirare in porta. La poca precisione dei passaggi in apertura, una volta recuperato il pallone: un tallone d’Achille che ha permesso al Torino di gettare in mezzo all’aerea una qualità industriale di palloni, spesso preda dei saltatori avversari. Dire che l’Udinese non ha un regista capace di uscire con calma, testa alta e sangue freddo, è il minimo. Per questo oggi Stramaccioni dovrebbe utilizzare di nuovo Guilherme dal primo minuto, per tranquillizzare Allan e dare solidità – non genialità, si badi bene – alla manovra. Il problema è che con l’Atalanta non avrà a disposizione un corridore come Badu, una sorta prezioso attaccatutto a centrocampo.

Sezione: Notizie / Data: Dom 26 ottobre 2014 alle 12:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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