Il giornalista Paolo Condò ha commentato sulle pagine de La Repubblica quanto successo ieri al "Friuli" in occasione di Udinese-Roma, match sospeso dopo il malore accusato da Ndicka:

"Non c'è nulla di scontato o tanto meno di banale nell’empatia generale che ha governato i drammatici minuti di Udine. La paura è stata vissuta con un comune denominatore umano ben interpretato da tutti, e che ha giustamente lasciato mano libera alla Roma sulla decisione da prendere. Chi era in campo racconta anche di un lungo e irreale silenzio quando arbitro e medici l’hanno chiesto per sentire il polso del giocatore, una prova di sensibilità popolare che è doveroso sottolineare dopo le critiche di quattro mesi fa per gli insulti razzisti a Maignan. Ieri in Friuli il calcio si è riappropriato della sua anima collettiva".

Sezione: Notizie / Data: Lun 15 aprile 2024 alle 13:08
Autore: Jessy Specogna
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