Anche ieri, in una domenica soleggiata e tutto sommato con una buona cornice di pubblico, l'Udinese ha deluso le attese riuscendo a strappare un pareggio che sa più di due punti persi che di uno guadagnato. Pochi infatti sugli spalti sono rimasti soddisfatti dell'1 a 1 fortunoso con l'Atalanta. È proprio il gioco che è venuto a mancare. Se pensiamo che nonostante un possesso palla di molto maggiore l'Udinese ha fatto si e no quattro tiri importanti in tutto il match, limitandosi ad una melina macchinosa che ha indispettito i tifosi. Sinceramente l'Atalanta avrebbe meritato qualcosa di più per le occasioni create ma l'azione solitaria di Nico Lòpez ed il conseguente rigore di Di Natale hanno regalato il pareggio ai friulani. Con una qualità tecnica così elevata come quella dell'Udinese, squadra fatta per la maggior parte da palleggiatori sud americani, non è possibile vedere errori così grossolani nell'impostazione ed un gioco lineare ed elementare, molto prevedibile, senza grandi cambi di ritmo. Se il gioco latita ancora peggio l'attenzione in difesa.

Gli stessi errori, sopratutto sui calcio piazzati, si ripetono di domenica in domenica, così che i gol degli avversari sono diventati quasi un appuntamento fisso. Disattenzione, sbadataggine, mal posizionamento anche ieri, sopratutto nell'occasione del gol di Brivio, hanno dimostrato di essere delle lacune gravi. Se la difesa di Guidolin gli scorsi anni era granitica e faceva della sua organizzazione la ragione dei suoi successi, quest'anno i tre dietro si fanno tagliar fuori per fuori dagli avversari che si infilano come coltelli nel burro. Così è accaduto a Genoa, lo stesso contro l'Atalanta. Molti quindi i problemi tecnici e tattici da risolvere per Guidolin per arrivare il prima possibile alla salvezza, ricominciando da zero nella prossima stagione.

Sezione: Notizie / Data: Lun 24 febbraio 2014 alle 09:15
Autore: Stefano Pontoni
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