Ci avete umiliato, ci avete fatto fare una figura meschina, ci avete fatto passare per gli zimbelli d'Italia. Ora tutti si attendono altre sconfitte, magari fino a dieci, per denigrarci, per auguraci la retrocessione in serie B. Sette sconfitte non si possono proprio accettare e allora chi ringraziare per tutto questo?

La società, l'unica ancora convinta che questa sia una buona squadra e che nemmeno sette incredibili sconfitte riescono a scalfirla, a farla sentire in colpa, a decidere di fare qualcosa. L'ideale sarebbe di andarsene, di lasciare l'Udinese, avendo ormai dimostrato ampiamente da quattro anni l'incapacità a gestire l'Udinese. Anzi, la Nostra Udinese.

E poi chi ringraziare? Certo, i giocatori.

Ma dov'è la reazione della squadra? Quella del gruppo, quella che si parla e decide cosa fare in campo, come giocare, come reagire, anche disubbidendo all'allenatore? Che decide di aggredire gli avversari e non subirli? Che decide di piazzarsi a uomo sui calci d'angolo quando un momento prima a zona hai rischiato lasciando Pezzella, quello viola, e Dabo a saltare da soli? Ma si parlano? Nessuno prende l'iniziativa di dire: “adesso marchiamo a uomo”.

Poi i singoli, ancora una volta decisivi.

Caro Pezzella, mi spieghi come si fa a fare un rigore del genere? Con tutto quello che è successo, con tutte le sconfitte subite, come si fa ad intervenire così su Chiesa? Ma dove hai la testa? Meriteresti di essere messo fuori rosa fino a giugno e poi venduto. Capitani di vecchio stampo ti avrebbero schiaffeggiato negli spogliatoi, qualcuno anche davanti a tutti.

Caro De Paul, come si fa a perdere palla quando Samir sta salendo, facendo ripartire la Fiorentina che è andata a segnare il secondo gol con Simeone? Giocatori italiani migliori di te ce ne sono a valanga, ritieniti fortunato di giocare ancora nell'Udinese.

E poi Oddo, il bravo e buono Oddo.

Perchè non partire fin dall'inizio con lo schieramento del secondo tempo? Perchè non giocare come forsennati? Come se non ci fosse un domani? Correndo, aggredendo, dove palla o avversario è la stessa cosa. Questo deve'essere l'atteggiamento di chi vuole interrompere una striscia così deprimente di sconfitte, non quella del fraseggio o del contenimento.

Comunque grazie, siete riusciti a farci sentire umiliati come non mai.

 

 

 

 

 

 

Sezione: Focus / Data: Mer 04 aprile 2018 alle 11:54
Autore: Paolo Minotti
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