Ennesimo ingresso in campo da dimenticare per Success contro il Cagliari. Impalpabile. Da certezza sul quale è ripartito il Cioffi-bis (designato come attaccante titolare con Pereyra che gli gravitava attorno) a oggetto misterioso. Un goleador non lo è mai stato, non è nelle sue caratteristiche, ma quel lavoro per far salire la squadra e di raccordo tra il centrocampo e l'attacco è cominciato a mancare. La fiducia del tecnico toscano non è mai mancata e l'unica prestazione degna di nota quella contro il Milan a San Siro, nella quale lotta da solo contro Thiaw e Tomori facendo respirare i suoi. Poi il nulla.

"Che non abbia la fluidità delle prime settimane è vero, l'aspetto psicologico non è da sottovalutare. Isaac è forte, di personalità, lui ha un motore delicato, ha avuto in carriera due infortuni che avrebbero fatto smettere chiunque". Lo aveva difeso così Cioffi alla vigilia della trasferta con l'Atalanta. L'aspetto fisico fa la differenza, è vero, ma in questa nuova Udinese sembrano più che altro le caratteristiche del ragazzo a essere poco funzionali allo stile di gioco. Compattezza, tutti dietro la linea della palla, ripartenze veloci sulle vie esterne: un mix che non giova di certo a un attaccante che ama ricevere palla e dialogare centralmente.

Modo di interpretare il ruolo che gli ha permesso di fornire 17 assist in 77 presenze tra Coppa Italia e campionato ma quest'anno nulla. Qual è allora il denominatore comune? Il partner. Il miglior Success lo abbiamo visto in coppia con Beto, alter ego ideale viste le caratteristiche complementari. Messo come prima punta a 15/20 minuti dalla fine più di così il nigeriano non può fare. A Cioffi quindi il compito di cambiare interpreti davanti, oppure preferire al 7 bianconero un altro subentrante (Davis). 

Sezione: Focus / Data: Mar 20 febbraio 2024 alle 07:00
Autore: Alessandro Vescini
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