C'era grande sorpresa per il ritorno di Bijol oltre alla felicità e al respiro di sollievo nel vedere lo sloveno di nuovo in campo. Sì perché nel mercato di gennaio l'unico acquisto dell'Udinese è stato Lautaro Giannetti, che ha subito prontamente sostituito il numero 29 bianconero dimostrando grande leadership. La sua grande duttilità poi ha fatto immaginare gli addetti ai lavori e i tifosi friulani a come sarebbe cambiata la difesa a tre di Cioffi con il ritorno di Jaka. Attesa che è finita durante Udinese-Torino. Con Perez out per squalifica, il tecnico toscano ha optato per il terzetto composto da Ferreira, Bijol e Giannetti per fronteggiare alla coppia d'attacco granata Zapata-Okereke. 

Risultato? Con Bijol impegnato a contenere Zapata, Giannetti ha sofferto e non poco la rapidità di Okereke, bravo a spaziare su tutto il fronte offensivo ma soprattutto continuamente cercato dai compagni (su indicazione di Ivan Juric dalla tribuna). È vero che mancava Perez, ma la coppia Jaka-Lautaro fa emergere subito un punto debole: la velocità. Per trovare un maggiore equilibrio è neccessario Kamara sulla corsia di sinistra, esterno di maggiore copertura rispetto a Zemura e che può aiutare anche Giannetti contro avversari di maggiore gamba. 

Ovviamente è solo la prima uscita e (complice anche il rientro di Perez) la situazione può solo che migliorare. Infatti se vogliamo vedere un aspetto positivo dal punto di vista tattico è il triplo play in fasi di inizio azione. Non solo Walace e Bijol per vie centrale, ma l'Udinese può far partire l'azione anche da sinistra con Giannetti, che offre una soluzione in più di uscita palla. Giocando a piede invertito, Lautaro si accentrerebbe dentro il campo con il campo davanti per servire il compagno smarcato. Idee, soluzioni, ma una parola d'ordine: equilibrio. Fondamentale, soprattutto in questo finale di stagione in cui l'Udnese si deve affidare alle certezze.

Sezione: Focus / Data: Lun 18 marzo 2024 alle 07:00
Autore: Alessandro Vescini
vedi letture
Print