L’Udinese ha chiuso il girone di andata con un punto in più di Colantuono, ma come spesso sostengo, il confronto che salta un girone è inutile. Nel mondo del calcio 6 mesi sono un’eternità. I confronti bisogna farli con il girone di ritorno del campionato prima. Allora, il duo Colantuono De Canio chiuse con un misero bottino di 15 punti, e ringraziamo il tecnico lucano e un certo signor Kuzmanovic che si vinse contro Fiorentina e Napoli in casa, risultati tutt’altro che scontati, altrimenti ora dovremmo parlare di sfide all’Entella o il Benevento (con tutto il rispetto, si intenda!).
Rispetto al girone di ritorno 2015/16 l’Udinese di Iachini e Delneri ottiene un confortante +10, segno che l’aria è cambiata. Ma dove? In cosa? Ho provato, come solito fare, a dividere la classifica in tre fasce: le prime sei, le ultime sei e le sette centrali. Ho analizzato la classifica del girone di ritorno dell’anno scorso e quella del girone di andata di quest’anno. Vi parrà strano, ma i bianconeri hanno totalizzato meno punti dell’anno scorso con le squadre del Cagliari in su. De Canio e “Cola” ne fecero 11, Iachini e Gigi 10, addirittura -1. Contrariamente a quello che pensiamo un po’ tutti ultimamente, il disastro avviene contro le pari grado. Contro le prime sei della classifica, nella primavera 2016 totalizzammo 5 punti contro i 6 di quest’anno, risultati tutto sommato buoni. E’ contro le pari grado che c’è stata un’autentica debacle: 6/7 l’anno scorso e 4/7 quest’anno. Dove l’Udinese è cresciuta tantissimo è contro le ultime sei: in questo girone 2016/17 abbiamo vinto cinque partite su sei, perdendo unicamente a Sassuolo. Uno score di +11 sui miseri tre punti dell’anno scorso, sempre nel ritorno.
Cosa ci dicono questi numeri? Che l’Udinese è rinata come squadra, che sa affrontare le squadre meno forti con maggiori motivazioni, che ha smesso di credersi più forte di quello che è per poi fare figuracce in giro per l’Italia (a volte anche al Friuli). L’Udinese sta mostrando una grinta e un gioco che la fanno eccellere contro avversarie più deboli (non è un caso che solo a Sassuolo, in bassa classifica per una serie di infortuni, abbiamo perso). Si dice che i bianconeri devono iniziare a fare punti con le grandi, ma non è vero: abbiamo vinto a Milano sponda rossonera e a Bergamo contro un’Atalanta. Sei punti contro le prime sei sono un buon bottino. La crescita deve sempre essere graduale, altrimenti causa dei contraccolpi o è figlia del caso. In questo girone di ritorno è contro Inter, Torino, Fiorentina, Chievo, Genoa, Sampdoria e Cagliari, che dovremo fare più punti. Quattro punti in 7 partite è un risultato da retrocessione, e l’Udinese di Delneri ha dimostrato di essere tutt’altro.
Intanto però godiamoci l’ottimo score di 15/6 contro le ultime. Segno che la mentalità del supermarket è cambiata. Forse anche perché si è tornati a puntare su giovani che hanno più motivazioni. Il ritorno al DNA dell’Udinese pozziana ha portato a un netto miglioramento in classifica. Sarà il ritorno a far vedere se le zebrette sapranno ripetersi contro le ultime sei (4 trasferte e due in casa) e specialmente contro le sette centrali (4 trasferte e 3 in casa). Paradossalmente, giocare fuori casa contro squadre che abitualmente si chiudono può diventare un arma da sfruttare a proprio vantaggio. Ma saranno le partite casalinghe contro Cagliari, Genoa e Sampdoria a dirci se davvero possiamo fare un altro passo in avanti.
Ultima curiosità: se consideriamo il campionato 2015/16 nel suo totale e lo raffrontiamo con il girone di andata del 2016/17, notiamo che a parità di incontri casalinghi/trasferta di queste prime 19 partite, l’anno scorso avevamo totalizzato 18 punti, quest’anno 25. Quindi non preoccupiamoci se abbiamo perso due partite consecutive in casa contro Inter e Roma, ma di come usciremo dallo stadio di Empoli domenica sera. Da domenica inizia un altro campionato, quello della crescita di squadra!
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