Se è grande la rivalità fra Udine e Trieste, è altresì forte la vicinanza con i cugini di Pordenone. Ed ecco che ieri sera si è perpetrata l’ennesima ingiustizia sportiva. Si dice che la palla è rotonda, che nel calcio può succedere di tutto e che il bello di questo sport è proprio quello. Arroccarsi in difesa per 90 minuti e poi vincere con un contropiede dà una gioia sportiva a volte superiore alle partite vinte 4.0: dipende tutto da chi hai di fronte. L’ingiustizia è l’unica arma dei piccoli per avere giustizia sui grandi… peccato che spesso l’ingiustizia aiuta le grandi.

Quello che è capitato ieri sera è vergognoso. Il team arbitrale presente a Firenze ne ha combinate di cotte e di crude e tutte a favore del Parma. Mancati gialli per chiare simulazioni degli emiliani e tre, dico tre! rigori netti negati al Pordenone. Fa niente che sul secondo fallo netto e plateale poi i ramarri abbiano segnato il gol del pareggio, ma il mancato penality a fine partita porta alla memoria errori che si vedevano in un calcio passato...

Rimane il fatto che i cugini minori (il Pordenone di Tedino) giocano meglio dei maggiori (l'Udinese delle ultime uscite). E’ da qui che parto per parlare del futuro. Contano pochi gli schemi, o almeno: parlare di schemi senza considerare la rosa a disposizione è pura filosofia, astratta e informe. Il Pordenone giocava con un 3511 di Guidoliniana memoria, bello, basato su triangolazioni, movimenti e tagliare per portare via l’uomo a chi porta palla, ispirato a quella regola numero uno di chi attacca (aprire la difesa avversaria) che raramente si vede nelle serie maggiori. Quest’anno la differenza la hanno fatta i direttori sportivi (o tecnici che siano) più che i soldi dei presidenti. Spal e Benevento sono state costruite benissimo. Il Crotone si è salvato perché l’Empoli ha ceduto Saponara e non ha comprato nessun attaccante a gennaio, i calabresi hanno apportato le giuste modifiche allo schema ed avevano davanti uomini bravi a segnare (non solo Falcinelli).

Quindi, come sarà l’Udinese del prossimo anno? Delneri ha scoperto quella che dovrebbe essere la sua creatura in qualche partita, ha dato netti indizi di chi vuole in campo e di come dovrà giocare. Ma molto passa, quest’anno, dal mercato del reparto avanzato. Grazie a Iachini, non smetterò mai di dirlo, siamo passati a una difesa a quattro di sicura tenuta (non considero le ultime partite e i gol subiti). Grazie al mercato dello scorso anno abbiamo un centrocampo più completo e finalmente di qualità, con atleti che sanno inserirsi ed andare in gol. L’artigiano di Aquileia ha sacrificato anche le posizioni, specialmente a De Paul, ed ha avuto ragione. Ora però mancano gli attaccanti. Perica e Lasagna sono doppioni che potrebbero anche giocare assieme, ma hanno entrambi lo stesso difetto: una generosità atletica che mal si coniuga con i 90 minuti effettivi.

A Udine manca un centroboa che faccia rifiatare i due giovani promettenti e che sappia fare reparto da solo. Inutile cercare Zapata, troppo incostante e troppo costoso. Chi arriva a Udine deve avere caratteristiche simili a un Denis (tanto per tornare al passato recente). E a trovarlo saranno Gino Pozzo e Gerolin. Ho notato una cosa che mi fa molto piacere: dopo il friulano Delneri, il prossimo anno avremo un friulano in porta (Meret o Scuffet, puntare su uno straniero sarebbe un reato con due giovani bravi e conterranei in squadra) ed un friulano d’adozione in società. Eccoli i fratelli che dovranno dare una risposta estetica ai cugini! L’esperienza e le competenze di Gerolin, forse, faranno sì che il Direttore Sportivo a Udine non sia più un team manager esperto. La fiducia di Gino in lui, in questo, caso sarà basilare. Addirittura, si parla di un friulano Crisetig per il centrocampo: più che come vice Balic, lo vedrei come vice Hallfredsson. Il centrocampista del Crotone ha mostrato più mezzi da mediano che da regista e lo score di palloni recuperati, specialmente nel girone di ritorno, lo rende appetibile. Per la prima volta dopo tanto tempo, l’Udinese potrebbe schierare una formazione che rappresenti il Friuli, la sua élite calcistica. Sarebbe davvero bello!

 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 giugno 2017 alle 19:45
Autore: Giacomo Treppo
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