Dopo una lunga attesa oggi tocca a noi. E' il 13 giugno e siamo pronti a fare il nostro debutto in questo Europeo, con voglia di stupire e fame di successi. A guidarci il condottiero Conte, promesso al Chelsea. Questa sera affrontiamo il Belgio, al secondo posto nel ranking Fifa e qualcosa di certo vorrà da dire. L'ultima volta finì 3 a 1 per loro. Era il 13 novembre, la tragica sera del Bataclan e dell’assalto allo Stade de France. Ce la giocammo, soccombendo solo nel secondo tempo dopo aver sprecato perfino il 2 a 0. Ripartiamo da qui e da un divario che non è così ampio come tutti vogliono far sembrare. 

Certo il Belgio di Wilmots è una squadra con piena di talento. Basta fare i nomi di Hazard, De Bruyne, Lukaku e Mertens per farci venire i brividi. Il resto però non è così eccellente e soprattutto in difesa, dopo l'assenza pesantissima di Kompany si balla moltissimo. Una squadra di classe ma spesso che si specchia troppo, come nell'ultimo Mondiale brasiliano quando venne cacciata a casa da Higuain. Se li pressiamo e alziamo i ritmi vanno in seria difficoltà. 

Occhio però a definirli una squadra molle. Nel mezzo c'è un certo Nainggolan. Un "cagnaccio", pronto a non concederci un centimetro. Alla Roma abbiamo capito quali siano le sue capacità: un muro in difesa e un'arma devastante in attacco. Questo copre tutto il centrocampo da solo. Spetterà al suo compagno De Rossi farlo impazzire, anche con il gioco sporco. 

Con l’assenza di un Pirlo sarà proprio De Rossi in fulcro della nostra linea mediana. Da una possibile esclusione al ritrovare una maglia da titolare, scalzando i vari Thiago Motta e Montolivo. Conte lo ha rilanciato e ora il "Capitan futuro" vuole dimostrare di essere all'altezza del compito. Con 3-5-2, fondamentali finiscono per essere gli esterni, Candreva e Darmian che possono essere devastanti. Sulle fasce nascerà il nostro gioco, per arrivare sul fondo e cercare il cross in area per Pellè, un vero numero 9 come si fa davvero fatica a vedere in giro. Nel secondo tempo poi possiamo confidare anche sulla panchina. Conte può giocarsi carte importanti, come Zaza e Insigne che a gara in corso possono rompere gli equilibri.

Questa sera però dobbiamo puntare più sul gruppo che sui singoli. I tempi dei fenomeni che risolvevano la partita da soli è finito. L'Italia è una squadra operaia che farà dell'unione la sua forza. Un po' come fu per la prima Juve di Conte, dove si sopperiva la mancanza di qualità con l'intensità e con la voglia di lottare su ogni pallone. I rivali di Lione vanno stanati e lavorati ai fianchi, visto il deficit che ne marchia la fase difensiva.

Il debutto non è mai facile, soprattutto in un girone assai complicato come il nostro. Meglio vincere subito per non dover essere costretti ad arrivare con l'acqua alla gola alle prossime sfide. Il risultato è alla nostra portata. Potrebbe bastare anche un pareggio ma fare calcoli è vietato.

Sezione: UEFA Euro 2020 / Data: Lun 13 giugno 2016 alle 12:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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