Milano è da sempre centro nevralgico del calciomercato. Quest'anno, questo gennaio, la situazione è drasticamente cambiata. Alberghi vuoti, pochi operatori in giro, procuratori silenziosi e direttori sportivi assenti. Non ce ne voglia chi si è spostato in entrata, finora, ma è stata la sessione peggiore della storia del calciomercato italiano. E se ci sono state operazioni importanti, purtroppo, sono state solo in uscita. E' stata una sessione triste per tutte le squadre italiane. La mancanza di grandi colpi ad effetto era prevedibile ma non questo immobilismo generale. Premier a parte non si è mosso nulla. Il paragone con l'Inghilterra è più che mai deprimente. Loro fanno quello che vogliono, noi stiamo a guardare. Basta paragonare Watford (B inglese) a Udine per capire che lassù si può spendere e qui no.

Focalizzandoci sull'Udinese

Nuytinck, scivolato giù nelle gerarchie, voleva maggiore spazio e la società lo ha accontentato regalandolo alla Sampdoria. Il ciclo in bianconero dell'olandese si era ormai chiuso ma andava sostituto a dovere. Dietro la coperta è davvero corta. Se qualcuno si fa male Sottil può contare solo sul non affidabilissimo Ebosse.

Inaspettato l'addio di Makengo. Vero che l'offerta del Lorient era importante, vero anche che non era un titolare e che in questi anni in Friuli e cresciuto meno di quanto ci si aspettasse ma restava comunque una valida alternativa al terzetto titolare. Un centrocampista con le sue caratteristiche, con il suo dinamismo oggi non c'è. Via anche Jajalo. Il bosniaco dopo tanta panchina è ripartito dal Venezia. In B, dove i ritmi sono più lenti, uno con la sua qualità può tornare a fare la differenza. 

In entrata ci aspettavamo, come già detto, un difensore. Alla fine non è arrivato. Tanti i profili sondati, Cistana quello più concreto, ma alla fine ogni discorso è stato rimandato alla prossima estate. Stesso discorso sugli esterni, dove Ehizibue dopo essere stato ad un passo dal trasferimento alla Salernitana alla fine ha convinto la società e il mister a dargli una chance.

In attacco l'unico rinforzo, considerato che Martins ha fatto soltanto una toccate e fuga prima di volare a Londra (dove si sta già prendendo la scena) e che non vi è certezza sul suo ritorno in Friuli a giugno. Si tratta di Thauvin. Di lui abbiamo scritto parecchio: uno degli attaccanti più interessanti del panorama calcistico francese dell'ultimo decennio, top scorer con il Marsiglia, campione del mondo a Russia 2018. Giocava in Messico, era fermo da ottobre e la sua condizione va valutata. Con Deulofeu costretto ad operarsi, tocca a lui prendere in mano l'attacco bianconero. Se sta bene, se ha ancora quel guizzo può davvero incidere sulla squadra. La qualità, il talento e l'esperienza non gli mancano. E' un colpo mondiale, anche a 30 anni. 

Per puntare dritti all'Europa (siamo settimi, perché non crederci?) serviva qualche rinforzo in più ma la società, visto anche il mercato bloccato, ha preferito fidarsi dei giocatori già in rosa. Scelta azzeccata? Ce lo diranno le prossime giornate. Per ora resta la sufficienza. 6, che può aumentare se davvero la squadra saprà dimostrarsi valida come la dirigenza dice.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 01 febbraio 2023 alle 22:12
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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