Al "Ferraris" l'Udinese dura soltanto una ventina di minuti...

...troppo poco per strappare punti, troppo poco per dimostrare di potersi levare al più presto da una situazione di classifica che con il passare delle giornate si fa pericolosissima. Vince, in maniera netta, il Genoa grazie all'uno-due firmato Retegui-Bani ne finale di primo tempo. Tre punti che permettono al Grifone di lasciare definitivamente la zona salvezza e raggiungere un tranquillo centro-classifica.

Doveva essere (come sempre a parole) la partita della vita o quasi. Squadra che si era allenata benissimo in settimana, che arrivava all'appuntamento decisa a cancellare il brutto secondo tempo contro il Cagliari. Le buone intenzioni non sono però sufficienti; sono necessari impegno e sacrificio che per l'ennesima volta in questa stagione mancano. 

Dell'Udinese attenta e determinata vista a Torino contro la Juve c'è poco o nulla. Solo la traversa di Lucca ad illudere i 500 tifosi friulani presenti sugli spalti, poi il nulla, tanto che il risultato avrebbe potuto essere più rotondo (più di una pezza la mette Okoye). Inutile recriminare per il gol del 2-1 annullato ingiustamente al centravanti bianconero (Lucca in scivolata anticipa De Winter, arbitro e VAR vengono tratti in inganno) e che avrebbe potuto riaprire un minimo i giochi.

Resta la pessima prestazione sotto tutti i punti di vista. Malissimo la difesa, con un Giannetti in giornata no (è lui a perdersi Bani in occasione del raddoppio), con un Kristensen che dimostra di avere ancora parecchie lacune (sciocco il modo in cui prende il secondo giallo ad inizio ripresa e si fa cacciare negli spogliatoi). Malissimo pure il centrocampo, dove il solo Walace a fare da argine non può consentire di avere il predominio del gioco (Gudmundsson svaria liberamnte sulla trequarti). Nessuna traccia di Samardzic, incostante e mai veramente capace di incidere sulla partita come un talento del suo calibro (lo è veramente?) dovrebbe fare. Sugli esterni i soliti problemi, con Ehizibue in costante apnea e Zemura che va a tratti. Davanti Thauvin gira a vuoto e un solissimo Lucca, unico a lottare fino al 90esimo, braccato dai centrali genoani può fare ben poco. Chi subentra dalla panchina non va tanto meglio: l'atteggiamento di Ebosele è fastidioso, Ferreira e Camara non riescono a dare una scossa, soltanto pochi minuti invece per Zarraga. e Davis (finalmente recuperato?)

Cioffi stesso, a ragione, ammette che quella di ieri è stata la peggior partita della sua attuale gestione. L'allenatore toscano in primis a salire sul banco degli imputati: la sua Udinese è incostante, tutt'altro che agguerrita, troppo spesso distratta. Anche la crescita del gruppo (oltre che dei singoli) va troppo a rilento. Così non si arriva ad una salvezza tranquilla, è chiaro. Per mettersi in salvo e non sperare soltanto nei demeriti altrui serve un altro atteggiamento, un'altra testa. 

C’è da mettersi subito il tutto alle spalle perché contro la Salernitana i margini di errore saranno ridotti a zero e bisognerà mostrare uno step in avanti in una mentalità che sembra restare cronicamente fragile. La classifica, complicata dalla vittoria dell'Empoli, evidenzia tutti i limiti di una stagione nata male. Sabato prossimo l'Udinese si gioca tanto, se non tutto. Vincere e sfatare il tabù "Friuli" è obbligatorio.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 25 febbraio 2024 alle 14:27
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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