Juventus-Inter: non è più scontato che si giochi a porte chiuse. Sul decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri approvato martedì continuano a esserci diverse interpretazioni. La Prefettura di Torino non ha ancora diramato una prescrizione ufficiale, la Lega di serie A non ha diffuso il comunicato sulle partite con l’obbligo di stadi vuoti (a differenza della Lega di B che l’ha fatto), per la regione Piemonte vale ancora l’ordinanza firmata con il ministro della Salute che parlava di scadenza del provvedimento di sospensione delle "manifestazioni aperte al pubblico" per sabato 29 febbraio, escludendo quindi la sfida scudetto dal divieto. Ordinanza che però potrebbe essere aggiornata sulla base del DPCM. Potrebbe, appunto. Perché ieri il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha detto, citando la situazione nella regione, dove si è ridotto a un solo caso il bilancio di positività al coronavirus, di "ritenere che ci siano finalmente le condizioni per chiedere al Governo un graduale ritorno alla normalità". Nello stesso comunicato si continua a fare riferimento alla data del 29 febbraio e si annuncia un vertice per oggi con sindaci dei comuni capoluogo, prefetti e presidenti di provincia per "confrontarsi sull’opportunità di sospendere o rimodulare le misure per il contenimento del coronavirus in Piemonte".

Intanto nelle ultime ore si è tornato a parlare di uno spostamento al lunedì a porte aperte. La soluzione era stata prospettata in consiglio federale, ma era stata proprio la Lega di serie A a respingerla vista la vicinanza con le due semifinali di Coppa Italia (mercoledì Juve-Milan e giovedì Napoli-Inter) e la risposta sarebbe stata ancora negativa.

Sezione: Notizie / Data: Gio 27 febbraio 2020 alle 11:39
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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