Ci vorrà ancora tempo per capire cosa sarà del calcio italiano. Il Governo ha deciso per la sospensione degli allenamenti fino al 13 aprile ma la sensazione è che ci vorrà tutto il mese per avere un quadro più chiaro e completo. E quindi è impossibile fare previsioni. Più si va avanti e più diminuiscono le possibilità di una ripresa. L’ipotesi di uno stop definitivo sta prendendo sempre più corpo. C’è da dire che in questo caso per evitare ricorsi l’unica strada percorribile è l’allargamento a una serie A a 22 squadre.

Una soluzione che non entusiasma nessuno ma che sarebbe il male minore. Una decisione che comporterebbe la non assegnazione dello scudetto, il blocco delle retrocessioni e la promozione di Benevento e Crotone, le attuali prime due del campionato di B. Poi per l’anno prossimo bisognerebbe stilare un calendario con più turni infrasettimanali possibili o magari stabilendo una partenza intorno a ferragosto per concludere la stagione nei tempi giusti in vista dell’Europeo. Questa è una possibilità, anche se resta aperta quella di una ripartenza a giugno. Oltre alla serie A bisognerà fare tutti gli sforzi possibili per aiutare i club di B, Lega Pro e il calcio dilettantistico, che si troveranno in difficoltà più grandi vista la crisi economica dei prossimi mesi. È un patrimonio che non ci possiamo permettere di perdere. 

Sezione: Notizie / Data: Sab 04 aprile 2020 alle 11:54
Autore: Redazione TuttoUdinese
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