Il collega Pietro Oletto, sull'edizione online del quotidiano Il Messaggero Veneto, si è soffermato sugli obiettivi dell'Udinese: centrare la qualificazione all'Europa League e riconquistare capitan Di Natale, un po' scoraggiatosi dopo il rigore sbagliato e la brutta prova contro il Palermo: "Tre punti per poter guidare il gruppo nello sprint per l’Europa League e un Di Natale da riconquistare. Sì, perchè il capitano ha pagato il peso della battaglia di Palermo, di un’altalena di emozioni che ha centrifugato anche Totò, tanto da fargli sbagliare un rigore e reagire in modo scomposto alla successiva sostituzione, nel bel mezzo del rush finale. Un “vaffa” alla panchina per quella che Guidolin, a fine partita, ha definito un’incomprensione, visto che il capitano avrebbe dovuto passare il testimone di rigorista principe a Muriel senza passare dalle decisioni del tecnico che non aveva capito il momento che stava vivendo Totò.

Il dopo. Di Natale ha festeggiato il successo bianconero, sa che quello di Palermo potrebbe essere davvero un passo decisivo verso l’ennesima qualificazione europea, ma la felicità si è mescolata con la cansapevolezza che lo stress sta pesando in modo importante sulle sue prestazioni. D’altra parte è lui l’uomo faro dell’Udinese, il bomber da almeno 20 gol a stagione (obiettivo raggiunto di nuovo), l’attaccante nella storia dell’Udinese (superato il muero dei 150 centri), il capitano di una società che punta sui giovani ma ha sempre bisogno di un riferimento quando i gioiellini si nascondono o sono ai box (come è successo con Muriel). Morale della favola: tante partite e molta pressione. Di Natale adesso pensa sia troppa, al punto di meditare su un addio a Udine prima della fine del contratto. Pozzo è avvertito. E nei prossimi giorni parlerà sicuramente con il bomber per capire quanto questi ragionamenti siamo frutto del momento.

I progetti. L’idea è quella di non mollare il calcio. Totò vorrebbe essere un giocatore per un altro paio di anni, ma non in Italia. Già nelle scorse stagioni si era parlato di un approdo nel Dubai, dove il pallone è decisamente meno competitivo, mentre gli ingaggi possono essere anche “pesanti”. Insomma, in questo momento Di Natale pensa di chiudere la stagione in bianconero e dopo valutare le offerte. Se non saranno all’altezza e non arriveranno da un calcio “placido”, allora il capitano potrebbe anche decidere di appendere le scarpe al chiodo, nonostante non sia propriamente un pensionato.

Dall’altra parte. Per contro l’Udinese vorrebbe poter contare almeno un altro anno su Totò. Pozzo l’ha ripetuto più volte, anche perchè è convinto che il giocatore rispetterà il contratto che scade il 30 giugno del 2014, un contratto che il patron bianconero vorrebbe addirittura allungare di un’ulteriore stagione. Per questo è chiaro che tra i due ci sarà un incontro chiarificatore a breve, durante il quale si parlerà anche del futuro dopo-calcio (giocato) di Di Natale. Pozzo vorrebbe trasformarlo in una sorta di ambasciatore dell’Udinese, un ex campione che potrebbe occuparsi delle scuole calcio nell’orbita bianconera, visto che Totò è particolarmente sensibile quando si parla di pallone e ragazzini. L’erede in campo sarà difficile da scovare, ma se la successione avverrà tra dodici mesi, il club bianconero busserà alla porta di Fabio Quagliarella, attaccante di 30 anni ora alla Juventus che potrebbe chiudere il cerchio della carriera in Friuli, dove tornerebbe volentieri".

Sezione: Notizie / Data: Ven 10 maggio 2013 alle 23:00
Autore: Redazione TuttoUdinese
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