Si è raccontato in una lunga intervista a "Repubblica" il capitano dell'Udinese Totò Di Natale, toccando vari argomenti, dal ritiro, alla nazionale, al traguardo dei 200 gol. "Tre mesi fa non avevo più voglia di giocare. Ci ho ripensato per il presidente, per la famiglia Pozzo e per i tifosi".

Nel giorno del raduno dell'Udinese, allenati quest'anno da Andrea Stramaccioni, Totò Di Natale spiega perché ha deciso di restare ancora una stagione. A un certo punto della passata stagione il bomber bianconero aveva prospettato l'addio al calcio. "L'anno scorso abbiamo fatto male tutti - ha aggiunto Di Natale - Siamo stati bravi nel girone di ritorno e a fare alla fine 44 punti. Quest'anno dobbiamo arrivare subito a 40 e poi vedere come va". Non mancano gli obiettivi personali per la prossima stagione: "Voglio fare 7 gol, arrivare a 200 e magari puntare ai 205 di Baggio, ma devo stare bene fisicamente - ha ammesso il capitano dell'Udinese - C'è chi dice che ne ho fatti 192? Per me sono 7 mancanti a 200, ma per sicurezza ne farò uno in più e conto pari".

Di Natale ha parlato anche dei Mondiali, e dell'eliminazione della Nazionale: "Fa male a tutti vedere l'Italia così, ma non si può buttare la croce addosso a un ragazzo solo. Dispiace per Balotelli. Cerchiamo di avere equilibrio. Credo si debba cominciare a lavorare sui settori giovanili. Cerchiamo di girare pagina e arrivare ai livelli di squadre come la Germania. Il giovane che più ha impressionato Di Natale è senza dubbio James Rodriguez, quello della Colombia. E la squadra che ha più chance di vincere il Mondiale è l'Argentina, ma non per il gioco esibito quanto perché ha troppa fortuna quest'anno". Guardando in casa Italia, infine, Di Natale vedrebbe bene il suo ex mister Francesco Guidolin sulla panchina azzurra: "Se lo merita, dopo 30 anni di carriera. E' una persona seria, che ha tanti valori. Per me è pronto per fare la Nazionale".

Sezione: Notizie / Data: Mer 09 luglio 2014 alle 08:00
Autore: Stefano Pontoni
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