Queste le parole di mister Spalletti in conferenza stampa.
Impossibile non parlare della sfida con il Pordenone: "Con il Pordenone sono mancate le motivazioni? Penso sia sbagliato dire che i calciatori abbiano preso la sfida sottogamba. Il problema probabilmente è stato nella mia gestione della forza che avevamo a disposizione, soprattutto nel far giocare tanti ragazzi nuovi. Pensavo di agevolarli, invece ho creato qualche difficoltà. Tre partite in una settimana? Non ci lamentiamo, è l’obiettivo per cui lavoriamo. I calciatori hanno recuperato, sono persone che vogliono vincere tutte le partite che vanno a disputare. Anche i più affaticati, come Eder, Nagatomo e Vecino stanno bene e sono pronti per giocare".
L'allenatore dell'Inter ha poi aggiunto: "Aver avuto la possibilità di collaudare in partita le qualità tue e del compagno di squadra ha dato dei vantaggi ai calciatori e non poteva che essere così, altrimenti non avremmo determinato lo zoccolo duro. All'inizio avevamo troppi dubbi, per cui era quello che dovevamo fare. Questo ha dato un contributo importante e forse ha tolto qualcosa dall'altra parte, ma col sistema che usiamo durante la settimana colmiamo questo problema. Pordenone? La differenza l'hanno fatta le mie scelte. Se Karamoh lo metto mezz'ora nella squadra che ha giocato gran parte del campionato sembra un altro, lo stesso vale per Cancelo. Sul mercato dobbiamo fare attenzione. Finchè il presidente non farà chiarezza su come agire in questo mercato dovremo fare un po' di silenzio, perché creare le aspettative che si sono create prima dell'inizio del campionato e avere la sfiducia che è venuta fuori rispetto ai nomi fatti non fa bene. Ai tifosi, ai calciatori, all'Inter e soprattutto ai risultati. Io ve li dico due o tre nomi che vorrei: Sergio Ramos, Iniesta e Sanchez. Si lavora su questi, va bene? Sennò poi si ricomincia con le telefonatine. Bisogna dare il rispetto che meritano a quelli che hanno portato la squadra in testa finora".
Sulle elezioni in FIGC: "Voterei Tommasi, lo conosco bene, conosco le sue qualità e la sua cultura. Secondo me deve essere lui il Presidente, ma non lo dico solo io, lo dicono anche gli altri. Ci vogliono idee, qualità, forza e voglia di voler mettere le cose a posto e lui ha tutte queste caratteristiche"
Le seconde linee sono parse un po' fragili e si è iniziato a parlare di mercato: "Ci si può inventare qualcosa tatticamente oppure c'è bisogno di qualcuno da fuori, qualche rinforzo? Bisogna stare attenti, perché forzando qualcosa si rischia di perdere tutto quello che si è costruito fino ad oggi. Quando si parla di centrocampisti parliamo di calciatori in grado di svariare per l’intero campo, hanno copertura di spazi ampi. Quando non c'è più questa copertura si rischia di perdere l'equilibrio. Se faccio la scelta di Cancelo come terzino posso avere qualcosa in più in avanti ma qualcosa in meno in fase difensiva; tornare quando sale l’altro terzino, saper coprire sui traversoni scalando al centro sono cose fondamentali. Si lavora per determinare qualcosa in più sulla composizione di tutte quelle qualità che possono portare alla vittoria. Se servono rinforzi? I giocatori li ho tutti. Si lavora così e se la società vuole si va fino in fondo così", ha aggiunto Spalletti".
Focus sull'Udinese: "Mi preoccupa il fatto che all'Udinese hanno scelto un allenatore molto bravo, uno sveglio. I video li prepariamo sulle ultime tre partite e lui le ha già giocate. Con Pozzo ci sono stato a contatto quindi so come ragionano in quella società, li scelgono tutti per struttura. Sabato abbiamo un avversario tostissimo sotto l’aspetto dell’impatto fisico e di quelle qualità che influiscono sulla partita. Le insidie ci sono, a partire dai colori della maglia, bianconero", ha aggiunto Spalletti.
Borja Valero pare essere il motore della squadra: "Borja Valero 'incolla' la squadra. Chi sa giocare a calcio e conosce il calcio si rende conto che ha tutte le caratteristiche del grande calciatore, in relazione alla sua caratteristica fisica. Anche Borja è un predatore che ha fame e che sa quanta forza usare, si vede nei contrasti. Poi le letture del gioco lui le ha belle chiare, vede prima con la testa e poi con gli occhi, è una sua caratteristica principale. Poi gli altri hanno qualcosa in più e qualcosa in meno, ma lui ha mostrato la sua importanza. Per quanto riguarda gli altri sottolineo un concetto, ovvero che io non boccio, scelgo"
I tifosi forza in più: "Dal pubblico arriva qualcosa in più a tutti noi. Un vero beneficio per il calcio vedere che una squadra come l'Inter, che sta provando a riproporsi ad alti livelli. Se c’è una partecipazione così importante è un bene per tutto lo sport. L’anno scorso ho avuto purtroppo dei problemi con il pubblico, spesso si è giocato con lo stadio vuoto e la non partecipazione è una delle cose più brutte di questo sport. Adesso invece anche a Roma stanno tornando i tifosi e questo fa bene al movimento, perché se ci sono campioni in campo, bel gioco e stadi pieni si gioca sempre in casa, mai in trasferta".
Risposte poi alle domande dai social: "L'unico indisponibile è Joao Mario, ancora a casa con la tonsillite. Gli altri hanno recuperato tutti. Profili italiani? Ci sono dei giovani interessanti, come Chiesa, Berardi e Barella. Tra Chiesa e Berardi, però, io preferisco Candreva e Perisic. Gli italiani sono bravi e interessanti, ma noi li abbiamo più forti. Classifica? La lotta è equilibrata, noi vogliamo fare quanti più punti possibili in questo girone d’andata, senza cadere in tranelli pensando che certe partite siano differenti dalle altre. Quella di domani e le successive sono partite che, in base a come giochi, ti trasformano le seguenti. C’è da stare svegli sempre. L'Udinese? Io conosco i Pozzo, so come procedono nella scelta dei giocatori, sconosciuti che diventano bravi e famosi. Stanotte si dorme poco, in attesa dell'Udinese"
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