In un'intervista rilasciata al Messaggero Veneto, l'ex centrocampista dell'Udinese e dell'Italia Franco Causio, che ha vestito per 63 volte la maglia degli azzurri vincendo anche i mondiali di Spagna '82, ha detto la sua sulla presenza degli oriundi in nazionale - Eder e Vazquez gli ultimi - che ha scatenato un vero e proprio dibattito negli ultimi giorni: "In Nazionale ci devono andare solo i calciatori che sono nati in Italia".

Causio, ci sbagliamo o già qualche tempo fa lei manifesto dei dubbi sulla convocazione degli oriundi?

"Bisogna fare una distinzione importante: un conto è chiamare i ragazzi che sono nati in Italia da genitori che magari sono di passaporto straniero ma che hanno la cittadinanza, un altro giocatori con doppio passaporto che in Italia sono venuti solo perchè li ha portati la loro carriera di professionisti. Con tutto il rispetto per Eder e Vasquez la loro convocazione mi lascia perplesso. Preferisco vedere in azzurro al loro posto un ragazzo dell’Under 21 di Di Biagio che ha così l’occasione di fare esperienza".

Perchè siamo arrivati a questo punto?

"A causa della pochezza di qualità del nostro calcio. E poi, parliamoci chiaro: non è che nel nostro campionato ci siano così tanti stranieri in grado di fare la differenza. Negli anni Ottanta e Novanta era diverso".

Allora di stranieri ce n’erano prima due e poi tre per squadra. Lei rimetterebbe un limite?

"No, questo no. La globalizzazione non si può fermare, ma il lavoro bisogna farlo partire dalla base, ovvero dai vivai. Prendiamo esempio da chi è davanti a noi".

Quasi tutti in Europa...

"I primi sono stati i francesi. Adesso c’è la Germania che ha fatto crescere i vari Ozil e Khedira attraverso la creazione di numerosi centri federali. Lì c’è lo zampino di Bierhoff al quale hanno appena rinnovato il contratto fino al 2020. Andiamo a studiare il lavoro che ha fatto negli ultimi anni e copiamolo. Non c’è niente di male".

Sezione: Gli ex / Data: Mar 24 marzo 2015 alle 16:30
Autore: Salvatore Ergoli
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