Al termine della seconda amichevole di allenamento che ha visto affrontarsi Venezia FC e Real Vicenza (Ex Verona Stars) allo stadio Cecchella di Aviano (PN), la redazione di Tutto Udinese ha raggiunto in esclusiva il giovane portiere del Venezia Guglielmo Vicario (19). L’estremo difensore, alla sua seconda stagione nel club lagunare, ha disputato la prima mezz’ora del secondo tempo, dando sicurezza a tutto il reparto difensivo. Ecco quanto dichiarato dall’ex portiere del Fontanafredda e della Primavera dell’Udinese: 

La scorsa estate sembravi destinato al Pordenone, ma alla fine hai optato per il Venezia. Alla luce del loro importante campionato, sei un po’ dispiaciuto di non essere lì o sei comunque contento della tua scelta? 
No, io sono contentissimo della scelta che ho fatto, anzi. La scelta si è rivelata azzeccatissima perché mi ha permesso la conferma per questo anno e mi ha permesso di vincere il campionato lo scorso anno perché comunque era una cosa che mi mancava nella mia breve carriera. Inoltre mi ha permesso di entrare a far parte di questo progetto molto importante. Siamo molto entusiasti e carichi. 

L’anno scorso, alla tua prima stagione al Venezia, hai collezionato quasi 40 presenze (36 in D+2 in poule scudetto, ndr). Sei soddisfatto di quanto fatto? Te lo aspettavi? 
Inizialmente non me lo aspettavo perché c’era della concorrenza, però la regola dei giovani mi ha un po’ facilitato perché la società ha optato per far giocare un portiere giovane. Penso di essermelo meritato. Poi per l’aver fatto 36 presenze e aver vinto il campionato di serie D, la reputo una stagione molto positiva. 

Da neroverde mancato, quest’anno affronterete proprio il Pordenone. Per te che sei nato e cresciuto in Friuli, sarà una partita speciale? 
Si, possiamo chiamarlo “un mezzo derby” ma sinceramente la vedo una partita come le altre.

Quanto è stata importante per te l’esperienza in Primavera e nell’ambiente friulano in particolare? 
Per me è stata molto importante perché comunque mi ha permesso di confrontarmi con portieri di altissimo livello come Scuffet, Meret, Perisan che sono anche dei miei grandissimi amici. E’ stata una crescita formativa di alto livello, che mi ha permesso di capire un po’ che cosa voleva dire affacciarsi al mondo del calcio, quello vero. Devo molto ai miei preparatori (Alex Brunner e Sergio Marcon) che sono ancora lì che mi hanno dato praticamente le basi di quello che significava essere un portiere. 

Hai accennato a Scuffet. In una vecchia intervista, Simone disse che si ispirava ad Handanovic. Chi è invece il tuo modello di riferimento? 
Io mi sono sempre ispirato a Buffon perché per me resta e sarà ancora per anni il portiere più forte al mondo. 

Secondo te quanto incide avere un allenatore importante come Inzaghi? 
Il mister è preparatissimo ed è importantissimo avere un allenatore che ha già dalla sua esperienze da allenatore in categorie superiori. Ovviamente non possiamo dimenticare il trascorso calcistico che ha avuto e tutto quello che ha vinto. Sicuramente ci trasmetterà la mentalità vincente durante questa stagione. 

A cura del nostro inviato Joseph Lumia

Sezione: Giovanili / Data: Dom 24 luglio 2016 alle 13:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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