L'Udinese conserva la Serie A per il trentesimo anno consecutivo sicuramente grazie al gol di Davis contro il Frosinone, cruciale per gli ultimi tre punti, ma anche e soprattutto grazie a un percorso abbastanza netto portato dal nuovo corso post Cioffi. Con Fabio Cannavaro al timone infatti i friulani, al di là di quei 20 minuti contro la Roma con il mister che ben poco poteva fare, hanno avuto un percorso netto: due vittorie e tre pareggi. A livello di gioco chiaramente era difficile attendersi dei miglioramenti rapidi, ma a livello di testa qualcosa invece è cambiato.

Ne sono una dimostrazione i finali di partita, che da nemici infidi si sono trasformati spesso in momenti di gioia. Allo scadere con il Napoli, stesso discorso con l'Empoli e nel quarto d'ora finale proprio contro il Frosinone. Da questo punto di vista il lavoro è stato tanto e se l'Udinese è riuscita a dare una svolta in questo senso è sicuramente grazie al lavoro dei fratelli Cannavaro, aiutati però da qualcuno che di friulanità se ne intende, ovvero Giampiero Pinzi. Tanti tifosi hanno esultato per il suo ritorno nello staff tecnico e, a conti fatti, avevano motivo eccome di essere felici.

"Pinzi è un allenatore che è stato tanti anni qui, conosce benissimo la società e quando mi è stato proposto ho accettato senza problemi perché lo trovo valore aggiunto", queste le parole di Cannavaro in conferenza stampa e in questo senso il binomio si è rivelato più che indovinato. Pochi meglio dell'ex centrocampista sanno cosa voglia dire indossare la maglia dell'Udinese e cosa significhi rappresentare un'intera regione. La grinta e il senso di attaccamento che ha portato in spogliatoio e tra i tifosi, che spesso gli hanno dedicato cori allo stadio e affetto negli incontri che si sono tenuti al di fuori delle partite, si è rivelato fattore chiave per riuscire a portare una nave decisamente pericolante in porto.

Sezione: Focus / Data: Mar 28 maggio 2024 alle 16:41
Autore: Davide Marchiol
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