Quirino De Laurentiis ha parlato ai canali ufficiali del club di come stanno andando i suoi primi mesi all'Apu Udine"Devo dire molto bene, ho avuto il primo mese, anzi, tre settimane per ambientarmi bene, dato che ero ancora in ripresa dall'infortunio, quindi ho avuto più tempo, specialmente nel weekend, quando loro giocavano che io ero a fermo, per ambientarmi un po' fuori dal campo. Ho trovato una gran bella città, devo essere sincero, non me l'aspettavo. Ho quasi sempre girato per il Sud Italia, quindi ero abituato al meridione. Il nord mi mancava come esperienza, e quindi magari sono salito con qualche dubbio. Pensavo di trovare una città fredda, un po' così, invece devo dire che è veramente carinissima Udine, il centro è piccolo ma grande, quindi hai tutto a portata di mano, e devo dire per ora fantastico. Me lo aspettavo diversamente, perché comunque mi allenavo, quindi erano già due settimane piene che mi conoscevo con i ragazzi, e invece la partita è qualcosa proprio di diverso. Sono entrato in campo normalmente facendo le mie cose, pensando di poter fare le mie cose come ho fatto tutta la settimana, invece ero lì un attimo che non capivo bene, ci ho messo un attimino per abituarmi alla partita in sé per sé, quindi a tutti i movimenti e le cose da gara che vuoi non vuoi non sono quelle dell'allenamento. Quindi ho avuto questi primi due quarti un po' di sbandamento che mi hanno fatto un attimo prendere mano con il basket giocato della partita contro avversari e non contro compagni di squadra. Poi devo dire che man mano su tutto il secondo tempo è andato sempre più graduale l'ambientamento, però devo dire che era la prima partita, non mi aspettavo neanche di fare magari bene o benissimo, nel senso è normale, ci vuole tempo per riprendere, due mesi, due mesi e mezzo fuori dal campo non è facile con una piccola operazione, quindi diciamo che abbiamo preso tempo per tornare al top. Quando ho firmato per Udine è stato veramente molto facile perché avevo già Diego che me ne parlava benissimo l'anno scorso, poi è arrivato Iris quest'anno ad agosto che anche lui sempre parole di riguardo per Udine, per la squadra, per gli allenatori, lo staff e tutto quanto. Quindi è stato anche una spinta in più venire a Udine subito, fin dalle prime chiamate e come hai detto tu gli altri giocatori sai bene o male compagni di mille battaglie non solo insieme a me ma anche contro perché con Matte abbiamo fatto una finale contro e quindi alla fine un po' i giocatori li conosci anche se magari non hai quella cosa di averceli in campo tutti i giorni però è come averlo, lo stesso con Lollo, lo stesso con Mirza, siamo tutti giocatori che giochiamo in A2 o comunque abbiamo fatto questi campionati da tantissimi anni quindi bene o male è stato veramente facilissimo l'inserimento nel gruppo. Abbiamo due stranieri super che si sono sposati perfettamente col progetto e con la squadra, umili, che non è sempre facile trovare soprattutto in A2, quindi devo dire sia Marcos sia Jason, veramente due ragazzi fantastici. Mi hanno messo un tappeto rosso per dire guarda vieni, questa è la strada, è stato veramente fantastico". 

In merito all'atmosfera, l'ex Scafati ha dichiarato: "Appena arrivato, il venerdì c'era il derby. Mezz'ora prima della partita ho sentito che c'era qualcosa di diverso nell'aria, quella cosa proprio da derby acceso, sentito veramente in tutti i tifosi, in tutto lo staff, in tutti i giocatori, e poi la partita è stata ovviamente un omaggio al derby, perché vinta all'ultimo così allo scadere è sempre bello, con delle giocate incredibili di Clark, quindi è stato veramente tutto fantastico". 

Infine De Laurentiis ha concluso commentando il livello del campionato: "Ho sempre seguito in questi due anni di A1, ho sempre seguito la A2 perché comunque è un cambiato che ho fatto da sempre, quindi per me comunque ho tanti amici che ancora giocano in A2, e io quando ho tempo quando ho gli anticipi, gli posticipi, ogni tanto ci butto sempre un occhio. Diciamo che c'è molta differenza con l'A1, non solo regolamentare, il fatto di esserci sei americani, non è sempre facile perché sai che quando sei in campo non hai quella responsabilità magari perché sai che la palla è loro. Non è sempre facile quindi trovare il rapporto tra compagni di squadra perché comunque io credo che avendo due americani in squadra e 8, 9, 10 italiani loro debbano un pochino sforzarsi per cercare di adeguarsi al nostro ritmo, al nostro gioco e così via. In A1 è leggermente diverso perché tu sai che per la maggior parte delle squadre dell'A1 di media e bassa categoria, quindi su 16 te ne dico 10-12, a parte le top ci sono i sei americani e giocheranno due italiani, quindi si è un po' ribaltato questo fattore. Non è sempre facile perché loro tendono a fare gruppo; poi per l'amor di dio ho avuto anche americani fantastici con cui sento ancora,anche gli stessi di Scafati con cui mi sento tranquillamente, però diciamo che tendono soprattutto all'inizio a creare gruppo tra loro che è normalissimo ovviamente perché sai tutti i giocatori stranieri vengono da fuori quindi è normale, però questa è una delle differenze. Sotto l'aspetto cestistico credo che è un basket più atletico e fisico sicuramente perché ci sono giocatori veramente con caratteristiche incredibili e forse è questa la differenza che più ho notato".

Sezione: Basket / Data: Lun 26 febbraio 2024 alle 11:53
Autore: Alessandro Vescini
vedi letture
Print