Archiviati in tre gare i quarti di finale contro la JuVi Cremona, per l'APU Udine è giunto il momento di fare sul serio. Domenica 19 maggio al Pala Fit Line di Desio i bianconeri affronteranno l'Acqua San Bernardo Cantù nella prima sfida delle semifinali playoff del Tabellone oro di Serie A2. Un avversario molto temibile, che da anni ha l'ambizione di tornare nella massima serie per onorare una storia societaria e un pubblico abituati a raggiungere grandi traguardi. 

La squadra di coach Devis Cagnardi arriva all'appuntamento dopo aver messo fine alla formidabile rincorsa della UEB Cividale, in una serie che ha regalato tantissime emozioni ai tifosi di ambo le parti. Le quattro partite sono state molto diverse tra loro e hanno permesso di vedere all'opera Cantù in situazioni differenti, da cui si possono trarre alcune considerazioni.

Innanzitutto è evidente che la lunghezza del roster di questa squadra è il suo primo punto di forza. Non serviva certo aspettare maggio per rendersene conto, ma contro la UEB l'abbondanza di soluzioni a disposizione di Cagnardi è stata un fattore decisivo. Un quintetto con Hickey - Moraschini - Nikolic - Young e Baldi Rossi che può contare su Burns e Bucarelli in uscita dalla panchina è un rebus difficile da risolvere, per chiunque. Ruotare così tanti giocatori di primissimo livello è una delle chiavi che permette a Cantù di mantenere altissima l'intensità difensiva, arma letale del gioco dei biancoblù come testato anche da Udine nell'ultimo turno di Fase a orologio.

Con Cividale questo aspetto si è visto benissimo nelle due gare giocate al Pala Fit Line, in particolare nel terzo quarto di Gara 2, quando la difesa canturina ha letteralmente soffocato l'attacco dei gialloblù. Dopo un primo tempo di grande equilibrio, gli uomini di Pillastrini sono finiti a -20, martellati a suon di palle perse e transizioni implacabili. Avere a disposizione uno specialista come Nikolic, che i tifosi di Udine ricordano bene, permette poi a Cagnardi di mettere in seria difficoltà il miglior realizzatore avversario e nella Bolgia di un palazzetto come quello di Desio si fa ancora più dura. Persino un grande attaccante come Lucio Redivo ha fatto fatica a mettersi in ritmo a livello offensivo e spesso ha dovuto limitarsi a creare spazio per i compagni.

In attacco Cantù sfrutta molto bene la transizione, muovendo velocemente palla per attaccare la difesa avversaria quando ancora non è schierata. Lo specialista in questo è Hickey, playmaker dotato di mani rapide per intercettare palla e di uno sprint formidabile che in campo aperto lo rende spesso imprendibile. Difendere il suo primo passo sarà una preoccupazione non da poco, anche perché una volta battuto il marcatore diretto lo statunitense è bravo a pescare il compagno libero sul perimetro. Quando invece la difesa è pronta e reagisce bene ai giochi offensivi disegnati da Cagnardi, ecco che ci pensa l'estro dei singoli a togliere dai guai i biancoblù. In Gara 4 contro la UEB è successo proprio questo: nei possessi decisivi un infuocato Moraschini si è preso la squadra sulle spalle e ha tenuto a distanza i friulani, prima che il ferro negasse a Redivo il miracolo.

Le percentuali dall'arco saranno un altro grande fattore nella serie. Gli specialisti non mancano: Moraschini, Baldi Rossi, Nikolic e lo stesso Hickey quando hanno spazio non perdonano. Contro Cividale anche Young ha tirato benissimo, con un (insostenibile) 61% da 3 punti. Percentuale fuori scala rispetto al 31% della Fase a orologio, più vicino a quelle che sono le sue caratteristiche di attaccante del pitturato.

Coach Adriano Vertemati avrà il suo bel da fare nel preparare questa serie. Senza Jason Clark, ancora indisponibile come comunicato da lui stesso tramite i social ufficiali del club (clicca qui per leggere le sue parole), Udine partirà mezzo gradino indietro rispetto agli avversari. Il rebus riguarda soprattutto il reparto guardie, dove Moraschini e Hickey potrebbero mettere molto in difficoltà Monaldi. Lo specialista Ikangi sarà preziosissimo come suo solito e non è improbabile che se sta bene si vedrà in campo più a lungo Caroti. Il numero sette è un difensore competente e potrebbe aiutare a mascherare Monaldi o prendere il suo posto qualora la situazione lo richiedesse. 

Anche Udine ha infatti le sue armi e Cividale ha dimostrato che nemmeno Cantù è imbattibile. In gara 2 i problemi di falli avevano escluso Baldi Rossi per buona parte del secondo quarto e la UEB aveva ricucito lo svantaggio, un dato che sottolinea l'importanza di un uomo di equilibrio come il capitano biancoblù. Riuscire a caricarlo di falli potrebbe minare la stabilità del gioco lombardo, costringendo poi Cagnardi a giocare con un quintetto più piccolo, cosa che favorirebbe Cannon. Il lungo americano sarà probabilmente impegnato in un continuo corpo a corpo con Young, giocatore dal telaio simile, e avere l'area più sgombra gioverebbe sicuramente al suo modo di attaccare il pitturato. De Laurentis e Da Ros saranno chiamati a sfruttare ogni grammo della loro furbizia contro l'esperto lungo canturino e a fare la voce grossa sotto le plance, se ne avranno la possibilità. 

Gaspardo poi potrebbe rivelarsi l'uomo decisivo. Apparso in forma smagliante contro la JuVi, il diez è chiamato a fare un ulteriore salto di qualità in questa semifinale. Le sue lunghe leve lo rendono un difensore molto versatile, che può marcare praticamente cinque ruoli in situazioni di emergenza. Una caratteristica che nei quarti si è dimostrata efficace: Gabriele Miani infatti è stato uno dei migliori dei suoi e per caratteristiche ricorda Rapha, che però ha sulle spalle più esperienza e nelle mani più punti. Letale dall'arco e perfetto in difesa come contro Cremona, il numero 10 potrebbe far pendere la bilancia dalla parte dei friulani.

Anche per i bianconeri sarà poi importantissimo muovere bene la palla, limitando le palle perse costate carissime a Rota e compagni. La difesa avversaria sarà pur soffocante, ma senza troppi errori si possono evidenziare i limiti nella propria metà campo di giocatori come Moraschini e Hickey. L'italiano non è un difensore particolarmente attento e sarà chiamato a dare tanto in attacco, perdendo un po' di lucidità, specie quando non troverà il canestro. Potrebbe allora essere un buon bersaglio per Mirza Alibegovic, attaccante cinico e versatile, o per lo stesso Gaspardo, anche lui capace di attaccare dal palleggio e forte di un vantaggio fisico notevole. La guardia statunitense invece sarà anche lesta come ladro di palloni, ma resta pur sempre "piccolina" (180cm). Isolarlo in post contro i propri lunghi o contro lo stesso Alibegovic, bravo a prendere vantaggio contro difensori più piccoli, sarà molto importante per Udine.

Solo il campo ci dirà se saranno questi i punti chiave della serie. Ciò che è sicuro è che sarà una delle più belle sfide della stagione.

Sezione: Basket / Data: Mer 15 maggio 2024 alle 16:52
Autore: Gabriele Foschiatti
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