Ai microfoni di TV12 il paron Giampaolo Pozzo ha rilasciato una lunga intervista per fare il punto della situazione dopo la salvezza ottenuta ieri a Frosinone all'ultimo respiro. Il pericolo Serie B è scongiurato: “Siamo presenti per quello che serve, quando ci siamo accorti che effettivamente si rischiava siamo sempre stati tutti presenti.. Siamo felici di non aver avuto il problema che nelle ultime giornate era emerso, perché la Serie B l’abbiamo rischiata, ho preso paura. Forse sarebbe stato un castigo troppo grande per noi, i tifosi e la nostra provincia, ma abbiamo rischiato, se arrivi a 10 minuti dalla fine non può essere tutto previsto e calcolato, le felicitazioni le gradisco, ma potremmo tra virgoletto anche vergognarci di essere arrivati a questo punto, nelle ultime settimane mi vergognato. Ho sofferto, poi si vedono certi avversari che raggiungono certi obiettivi e sembrano diventati improvvisamente campioni del mondo e non capisci come abbiano fatto. Ci rimani male”.
“Sono rientrato alle 5 e 30 della mattina, quindi sì ho dormito poco. E’ stata una serata abbastanza tesa con il giusto, credo, omaggio, di aver vinto la partita e di aver garantito la Serie A anche per quest’anno. E’ stato un anno particolare, il progetto come sempre non era, come sempre, di arrivare all’ultima giornata, agli ultimi dieci minuti per mantenere la Serie A. Normalmente il progetto è di giocarci il campionato normale, senza sofferenze e con la speranza di magari entrare in una coppa europea. Negli ultimi anni non è andata così ma la speranza c’è sempre. Quest’anno è successo di tutto. Incidenti agli attaccanti, ne avevamo presi due nuovi, anche Davis che ha fatto il gol della salvezza, che però per problemi fisici non abbiamo mai utilizzato. Abbiamo avuto questa carenza, nel progetto c’erano anche loro, due attaccanti validi e importanti in più. Poi tanti altri inconvenienti che ci hanno portato a quegli ultimi dieci minuti. E’ andata bene, siamo stati fortunati, non mi congratulo con la società e me stesso per quello che si è verificato, però devo dire che abbiamo avuto una stagione avversa. Voltiamo pagina e ricominciamo daccapo. Non sento di meritarmi congratulazione, rimanere in Serie A rientra nel progetto Udinese”.
I 30 anni di Serie A sono un traguardo importante:
"Sì sicuramente, sono poche le società anche importanti del nostro campionato che non hanno 30 anni consecutivi in Serie A".
C'è stata qualche critica che ha ritenuto eccessiva?
"No. Io principalmente sono un tifoso, mi piace vedere la mia squadra vincere, se non vince chiaramente non batto le mani, questa è la logica, quindi accetto le critiche e faccio autocritica, alla fine staff tecnico e tutto li scegliamo noi, quindi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità".
Si ripartirà da Cannavaro?
"Ora mio figlio parlerà con lui a bocce ferme, vedremo. Avevano parlato solo per il finale per il campionato, adesso vedremo per il futuro".
Ci saranno novità in dirigenza?
"Stiamo rivedendo un po' tutto, abbiamo appena finito, ci vorrà qualche giorno per delineare l'organigramma e lo staff del prossimo anno facendo tesoro delle cose negative che si sono verificate, cercheremo di non ripetere certi errori".
I tifosi si sono compattati al massimo per aiutarvi:
"Sono rimasto piacevolmente sorpreso, quello friulano non è un popolo espansivo, io stesso guardo le partite ma non sono scalmanato. Vedere che a un certo punto hanno preso coscienza e paura della Serie B, con questa partecipazione per evitarla mi ha fatto piacere, ho capito quanto questa squadra sia amata dai friulani, è una prova di quello che si è visto. Penso sia servito molto alla squadra, con tutti gli acciacchi e altro alla fine hanno messo il cuore".
La squadra sarà rifondata o ritoccata?
"Mi aspetto poche cose, qualche puntello, dobbiamo recuperare dei ragazzi infortunati. Deulofeu? E' un lungodegente, spero si recuperi, ha già un'età, speriamo bene. Non ci sarà rifondazione, la squadra ha ottime potenzialità, non le ha espresse, l'accaduto deve servirci per aggiungere qualcosa in più anche prevedendo qualche ricambio in più, certe situazioni gestionali che non abbiamo condiviso. Mancavano l'attacco e i gol, questa è la verità della vicenda".
Qualcuno invocava un cambio di tecnico prima:
"Parlarne ora è difficile, si è fatto quello che si poteva per salvare la baracca, prendiamo nota degli errori e cercheremo di farci trovare più pronti per il futuro".
Il sogno Europa c'è sempre?
"Sempre, la speranza è quella di vincere sempre ogni partita, anche con gli avversari più forti, talvolta succede, spero ogni anno che possa succedere. Andare in Europa è molto bello. Viviamo in una regione tranquilla, ordinata, quindi hai voglia di far bene perché la regione merita questo. Ora bisogna cercare tanto in giro per il mondo ragazzi di culture diverse, sacrificarsi affinché si ambientino e non è facile fare una squadra di multietnie, bisogna fare gruppo, se non fai squadra non vinci le partite, una volta era più facile, avevi tanti anni fa italiani e il 70% erano friulani. Noi abbiamo settore giovanile, academy, però escono pochi talenti".
Tanti i messaggi di affetto dopo la salvezza:
“Faremo di tutto affinché non succeda in futuro, poi purtroppo non posso garantire perché nel calcio possono esserci imprevisti. Però siamo tutti nella stessa barca e non vogliamo soffrire di nuovo così, ringrazio i tifosi per la solidarietà mostrata, necessaria per salvarci. In questi mesi la tifoseria ha fatto quadrato intorno alla squadra ed è stato importante per il raggiungimento dell’obiettivo, la mia raccomandazione è che continuino così e noi cercheremo di fare meglio di quanto fatto”.
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