Nel day after dell'addio di Cioffi, in casa Udinese si continua a parlare dei motivi che hanno spinto il tecnico toscano a rifiutare la proposta di rinnovo avanzatagli dai Pozzo. 

Riepiloghiamo l'offerta: il club bianconero, sulla falsariga dell'accordo stipulato l'estate precedente con Gotti, aveva messo sul piatto un contratto annuale, con opzione di rinnovo, a circa 400 mila euro a stagione. Decisamente meno di quanto offertogli nei giorni scorsi dal presidente dell'Hellas Verona Setti, sia in termini di durata (2 anni e non uno soltanto) che di cifra (parliamo di 700 mila euro a stagione più bonus).

L'allenatore dal canto suo richiedeva la sicurezza dei due anni di contratto, un ingaggio ritoccato all'insù rispetto alla prima offerta dei Pozzo e l'inserimento nel proprio staff del fratello Matteo, docente di psicologia dello sport e responsabile dei corsi Uefa A, Uefa Pro e per preparatori atletici della Figc. 

Una vera e propria trattativa, nell'incontro avvenuto nella mattinata di ieri, non c'è nemmeno stata. Troppa distanza tra domanda e offerta. Le parti, ferme sulle proprie posizioni, hanno deciso di non proseguire insieme. Gino Pozzo, indispettito dal fatto che Cioffi si sia presentato con in mano l'accordo con un altro club dopo che soltanto due settimane fa aveva dato la sua piena disponibilità a restare all'Udinese e a firmare il rinnovo alle condizioni messe dalla società, ha interrotto subito ogni discorso, preferendo virare su altri profili. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 24 maggio 2022 alle 10:45
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print