"C'è tutto da migliorare, l'aver battuto la Roma è una gratificazione, ma bisogna lavorare, io lavoro se posso trasmettere le mie emozioni ai calciatori, [...] per la mia filosofia di gioco c'è tanto da lavorare qua". Parola e musica di Davide Nicola dopo la vittoria sulla Roma. Il mister in conferenza stampa si è presentato fiero di aver ottenuto una vittoria all'esordio, ma senza far trasparire alcuna euforia, perchè il cammino è ancora lunghissimo, la classifica cortissima e i punti su cui lavorare tantissimi. Contro i giallorossi il neotecnico non ha portato rivoluzioni particolari. Semplicemente ha piazzato il catenaccio, puntando sulla velocità per fare male, il tutto coadiuvato ovviamente dalla giusta aggressività, altrimenti sarebbe stato tutto inutile. I 2-3 principi di cui aveva parlato venerdì, nel pre partita. Ora c'è una settimana in cui lavorare con tutto il gruppo, cosa che, durante la pausa per le Nazionali, non è stato possibile. Qualche indicazione comunque è già arrivata.

In difesa, oltre alla solidità di Nuytinck e Troost-Ekong, ha colpito ter Avest, che in queste partite sembra essersi guadagnato i gradi del titolare. Arrivato in sordina a causa dell'infortunio alla fibula, sta mettendo in mostra disciplina tattica, gamba e un piede educato. Non è un campione, ma le qualità ci sono e Nicola ha giustamente deciso di puntarci ancora. Vedremo come sarà sostituito Samir (esami strumentali alla caviglia previsti per oggi), magari il tecnico potrà riscoprire Pezzella, che per ora non sta dando quello che ci si aspettava. Qualche dubbio in più su quanto si è visto in mezzo al campo.

Dei tre centrocampisti, abbiamo capito che difficilmente vedremo passaggi precisi da Fofana, forse l'elemento che potrebbe veramente dare qualcosa in più, ma per ora accontentiamoci della sua dinamicità e della corsa che ci mette. Poi, se si vuol fare una partita con il baricentro basso, Behrami è imprescindibile. Sacrificato, da Velazquez per un gioco più propositivo, il suo rientro è stato un altro fattore che ha permesso di mantenere la porta inviolata. Quello che sembra veramente indecifrabile è Mandragora. Nicola lo conosce, lo ha messo mezzala contro la Roma, sapendo che non è quello il suo ruolo migliore, anche in Under 21 (dove è capitano) gioca lì. Non sta dando quel contributo importante che ci si poteva aspettare. L'aggressività tipica del play si vede, così come l'ordine nel gestire la palla, ma non lo si vede effettuare inserimenti o provare qualche passaggio più complicato dello scarico semplice. È ancora giovanissimo, può e deve migliorare, ma l'impressione che ci sia un dualismo (di ruolo) con Behrami è sempre più forte. Se c'è lo svizzero, Rolando non può fare quello che sa. Però bisogna sottolineare come Valon, a differenza dell'ex Juventus, in difesa sia quasi infallibile, mentre il suo "rivale" spesso ha commesso qualche peccato di gioventù. Uno dei primi punti su cui lavorare per portare a un miglioramento è proprio questo. C'è un Barak da recuperare, e che potrebbe togliere il posto a Fofana,  e un Mandragora da scoprire.

Concludendo con il reparto avanzato, sabato per la prima volta c'è stata la rinuncia a Lasagna, per un problema al flessore. La coppia d'attacco De Paul-Pussetto ha funzionato comunque egregiamente. El diez non lo scopriamo a novembre, si è visto già nelle prime partite che non è più quello dell'anno scorso e deve continuare così. A stupire è stato Natcho, quel ragazzo che con Velazquez dopo sessanta minuti si spompava e che invece stavolta ha fatto quasi novanta minuti di pressing a tutto campo e contropiede. È mingherlino, ma di testa le ha prese tutte e non si è mai tirato indietro quando si è trattato di fare a sportellate. Il tacco per servire il suo compagno di reparto è stata la ciliegina sulla torta. È stato fatto un investimento importante per averlo, ma il talento sembra giustificare quanto speso. Chiaramente non potrà sempre fare partite da 7,5 e sfruttare le sue capacità di contropiedista, perchè prima o poi incontreremo squadre più chiuse e bisognerà trovare altre soluzioni, ma Pussetto si sta rivelando un altro di quei giovani che potrebbero fare le fortune bianconere e che stavano mancando da tempo. Nicola, come ha detto, ha tanto da fare, ci sono diversi giocatori che sono al di sotto delle loro potenzialità, ma i punti da cui partire sembrano esserci, ora si tratta di faticare, mettendo nel mirino il prossimo esame.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 27 novembre 2018 alle 08:00
Autore: Davide Marchiol
vedi letture
Print