"Quello che ho fatto nell'Udinese rimarrà nella storia del club. La verità è che in Friuli ho trovato la mia casa e non ho mai pensato di lasciare la squadra, la città e una famiglia, i Pozzo, che mi hanno adottato come un figlio. Napoli mi manca, sono fiero di essere napoletano. MaUdine è come una seconda casa per me, sto benissimo qui, sento il calore della gente. Quando mi contattò la Juventus, dissi al presidente che volevo rimanere ed è così che abbiamo deciso che sarei rimasto a vita"

Antonio Di Natale, detto "Totò" nasce il 13 ottobre del 1977 a Napoli. Cresciuto calcisticamente nel San Nicola di Castello di Cisterna, nell'hinterland napoletano, approda all'Empoli all'inizio degli anni Novanta. Dopo aver lasciato il segno all'Empoli, all'Iperzola e al Varese, nella stagione 1998/1999 viene spedito al Viareggio, dove nel campionato di serie C2 disputa 25 partite e mette a segno 12 reti: praticamente, una fantastica media di un gol ogni due gare.

Riscattato dall'Empoli, con i toscani gioca per cinque stagioni: tre campionati di serie B e due di serie A gli permettono di farsi notare, e di diventare uno dei perni insostituibili della squadra toscana. 

E' però nel 200372004 che le vita calcistica di Di Natale prende una via diversa e gloriosa: viene ceduto all'Udinese, dove forma con David Di Michele e Vincenzo Iaquinta un eccezionale trio d'attacco, che porta i friulani fino al quarto posto in campionato, che vale la qualificazione ai preliminari di Champions League. Arrivato quasi in secondo piano Totò in Friuli comincia ad essere un elemento fondamentale ed imprescindibile della squadra. 

La stagione successiva, invece, Totò diventa l'unico italiano ad aver segnato almeno una rete in Champions League, coppa Italia, campionato e coppa Uefa. L'Udinese arriva fino alla semifinale della coppa nazionale, mentre in Champions contro il Werder Brema Totò segna addirittura tre gol. Dopo aver realizzato diciassette reti nella stagione 2007/2008, l'attaccante campano rinnova il contratto con i bianconeri fino al 2013, rifiutando le lusinghe di numerosi club italiani ed esteri. La stagione 2008/2009 procede tra alti e bassi, e si conclude con l'Udinese al settimo posto, grazie anche ai dodici gol di Di Natale.

L'anno successivo, invece, complici due triplette (una contro il Catania e l'altra contro il Napoli) diventa il goleador più prolifico della storia della società bianconera. Il centesimo gol con la maglia dei friulani arriva il 2 maggio, contro il Cagliari, mentre la domenica successiva, in virtù della doppietta messa a segno contro il Bari, Antonio arriva a 28 gol in campionato, diventando così il record-man di reti in una stagione per l'Udinese (record che in precedenza apparteneva a Oliver Bierhoff): vincerà la classifica cannonieri al termine del campionato. A fine stagione la Juve proverà a fare di tutto per strapparlo ai suoi tifosi e a portarlo a Torino. Di Natale che rifiuta l’ingaggio offerto dalla Juventus per amore della maglia bianconera e dell’Udinese. Una scelta che gli fa onore, visto che  forse data l’età non più giovanissima del bomber, questa poteva essere la sua ultima possibilità per giocare tra le fila di qualche grande club. La trattativa tra il club friulano e la Juve era ormai conclusa e si attendeva solo il ‘via libera’ da parte del calciatore che però non è mai arrivato perchè Di Natale preferisce rimanere a Udine, dove si trova benissimo e si sente amato dal pubblico.

La stagione 2010/2011 inizia un po' sottotono, ma il giocatore recupera lo smalto perduto a novembre, grazie a ben due triplette, realizzate contro Lecce e Napoli. Capitano dell'Udinese, leader in campo e fuori, Di Natale trascina i suoi compagni fino al terzo posto in campionato, dopo aver ricevuto, il 24 gennaio 2011, l'Oscar del calcio come miglior giocatore italiano e miglior cannoniere del 2010. Di Natale conclude il campionato con un altro titolo di capo-cannoniere, grazie alle ventotto marcature messe a segno: negli ultimi due campionati, in 71 presenze Totò ha segnato addirittura 57 gol.

Di Natale eguaglia, così, Beppe Signori, l'ultimo ad essersi laureato miglior goleador del campionato per due anni di seguito. La stagione 2011/2012 porta altri trionfi per Antonio, nonostante l'Udinese abbia ceduto molti suoi gioiellini (tra cui Alexis Sanchez, finito nientemeno che al Barcellona). Il 3 dicembre è la data della trecentesima presenza in serie A, mentre il 7 aprile contro il Parma arriva il 150esimo gol. Dopo aver condotto i friulani ancora una volta al terzo posto, Di Natale viene convocato da Prandelli per gli Europei di Ucraina e Polonia. 

Il 3 dicembre seguente tocca quota 300 presenze in Serie A nella vittoria esterna per 0-1 contro l'Inter.[24][25]. Il 7 aprile 2012 realizza il suo 150° gol in Serie A nella partita vinta per 3-1 dall'Udinese contro il Parma.

La stagione successiva tocca anche le 300 presenze con la maglia dell'Udinese (nella 5ª giornata di campionato nel match contro il Chievo, perso per 2 a 1) e dichiara di voler raggiungere i 200 goal nella massima serie italiana.

Il 6 gennaio 2014 annuncia in diretta televisiva ai microfoni di SKY Sport la volontà di volersi ritirare al termine della stagione sportiva 2013-2014.Nell'ultima gara di campionato, il 17 maggio 2014, l'attaccante mette a segno una tripletta nel pareggio 3-3 contro la Sampdoria, concludendo la stagione con 17 reti in serie A.

A luglio, dopo aver rifiutato il Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi[30], torna sui suoi passi e decide di continuare a giocare per almeno un altro anno con la maglia dell'Udinese.Il 31 agosto, alla prima di campionato nella stagione 2014-2015, realizza una doppietta all'Empoli.Il 29 ottobre realizza una doppietta contro il Parma, raggiungendo i 300 gol in carriera. Il resto è storia recente.

Il debutto azzurro del giocatore napoletano era andato in scena il 20 novembre 2002, durante Italia-Turchia, con la Nazionale guidata da Giovanni Trapattoni. Un anno e mezzo più tardi, il 18 febbraio del 2004, era arrivata la prima rete, in occasione dell'amichevole Italia-Repubblica Ceca. È però con Roberto Donadoni, commissario tecnico azzurro dal 2006 al 2008, che Totò instaura un rapporto stretto con la maglia della Nazionale. Agli Europei di Austria e Svizzera 2008, però, un suo errore ai rigori contribuisce all'eliminazione dell'Italia contro la Spagna nei quarti di finale.

Il 18 novembre del 2009, durante l'amichevole Italia-Svezia, l'attaccante dell'Udinese, alla sua trentesima presenza in azzurro, ha l'onore di indossare la fascia di capitano; ai Mondiali del 2010, invece, l'unico onore sarà quello di vestire la maglia numero 10, anche se Lippi lo farà partire titolare solo nell'ultima sfida del girone, contro la Slovacchia, durante la quale segnerà anche una rete. Gli anni con Prandelli, invece, sono ricchi di soddisfazioni, nonostante a Euro 2012 Di Natale parta spesso dalla panchina.

Una carriera piena di grandi momenti, di tante gioie ma anche dolori, che lo hanno reso il giocatore più importante della storia dell'Udinese. Di Natale resterà in eterno nei cuori e nel ricordo dei suoi tifosi, grande giocatore e grande uomo: TANTI AUGURI TOTO'.

 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 13 ottobre 2014 alle 10:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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