Dopo la conferma di Tudor è arrivato il momento di "tremare" per la possibile conferma del DT Daniele Pradè, colui che ha convinto Okaka e D'Alessandro ad accettare l'Udinese, per capirci, non un direttore qualsiasi. Teoricamente l'ex Sampdoria ha un contratto con scadenza 2020, ma si sa che è sempre meglio non avere persone in scadenza, inoltre la sensazione è che questa stagione, dove ha dovuto quasi sempre metterci la faccia nei momenti difficili al posto d'altri, l'abbia spompato per bene. Da qui la volontà, rispettabilissima, di restare in silenzio dopo aver conquistato la salvezza. Sorge spontaneo il dubbio che Pradè voglia una squadra dove soffrire di meno, anche se le piazze scarseggiano, il Torino punto a uno tra Bava e Bigon, il Bologna ha scelto Sabatini, ci sarebbero possibili i ritorni a Firenze o Genova, a meno di non tentare una clamorosa avventura in una neopromossa, ma lì la sofferenza sarebbe anche doppia rispetto a qua.

Non circolano nomi in caso di suo addio e questo è un piccolo indizio che forse il DT non ha tra i suoi pensieri quello di cambiare. Comunque il mercato avrebbe ben poco da offrire. Ci sarebbe il solito Romairone, in ottimi rapporti con la società ma che non ha mai inciso eccessivamente nel calciomercato di una squadra portano idee vincenti, come invece può essere stata quella di Pradè a gennio di forzare la mano e chiedere tre rinforzi da Londra. Si potrebbe andare in gara con il Torino per Bigon, ma anche qui non parliamo di un profilo esaltante, al Napoli non hanno buoni ricordi e al Bologna è stato tra i primi a cui Saputo ha tolto potere.

Andando sui nomi un po' più di spessore ci sarebbe Perinetti, vincolato da un contratto con il Genoa, ma che ha la società in vendità e potrebbe vedere il suo contratto sciolto in poco tempo. Ha costruito il Siena di Conte, ha esperienza in Roma, Napoli e Juventus, ha dato a un Venezia che sembrava destinato a tornare subito in C una squadra capace di arrivare al quinto posto. Una persona con delle idee, che non è abitutata a lavorare in grosse piazze e senza pressioni, potrebbe essere un profilo adatto in caso di addio di Pradè. Il sogno ovviamente sarebbe Pantaleo Corvino, ancora alla Fiorentina, ma che con la nuova proprietà potrebbe cambiare presto aria. Un direttore che ne sa una più diavolo, espertissimo, ha sempre costruito squadre super competitive, magari sbagliando talvolta alcune scelte, ma nessuno è perfetto. Basti pensare che la Fiorentina di quest'anno poteva contare su un tridente Chiesa-Simeone-Muriel, senza contare i vari Veretout e Pezzella. Il ciclo era finito e si è rischiata la B, ma i talenti da lui scovati sono innumerevoli. Se proprio dobbiamo dire addio a Pradè (cosa che in pochi vogliono) ecco che Pantaleo sarebbe un segnale che si vuole avere una società forte con una squadra che dia soddisfazioni ai tifosi.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 07 giugno 2019 alle 08:00
Autore: Davide Marchiol
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