Che Giuseppe Rossi a Firenze stia diventando un caso ormai è chiaro. Il muso è lungo, le reazioni sono sempre più nervose. Pepito è convinto di avere completato il suo lungo periodo di recupero, vuole giocare con insistenza, si sente pronto fisicamente e non gradisce il ruolo di riserva con poco minutaggio. C'è già stato anche un confronto molto franco con l'allenatore, ma la situazione è chiarissima. Tutti sanno che questo giocatore è un patrimonio per la Fiorentina. Ma è altrettanto vero che il suo ritmo, la sua rapidità, la sua capacità di essere incisivo sono lontane dall'essere accettabili per Sousa. Ci vuole pazienza, ma Rossi l'ha proprio finita. Nessuno vuole andare allo scontro tanto più che il giocatore è un patrimonio da salvaguardare, ha rinnovato da poco e con i procuratori c'è un buon rapporto, ma la Fiorentina ha capito che una squadra lanciata per grandi obiettivi deve fare gli interessi del gruppo e non di un singolo. Si è parlato insistentemente nei giorni scorsi della possibilità di un prestito, ventilando l’ipotesi Bologna, piazza abituata a rilanciare campioni in difficoltà (Baggio e Signori su tutti). Ma trovare la migliore soluzione non è facile. Tutto è rimandato alla vigilia di Natale e non è escluso che possa intervenire Andrea Della Valle in persona.

Tra gli agenti di mercato perà si vocifera che nel futuro di Pepito ci sia anche un'altra squadra, l'Udinese. L’annuncio del divorzio tra scatenato l’immaginazione dei tifosi. Del resto, portare Rossi ad Udine già adesso, in questa sessione di mercato, potrebbe fornire a Colantuono un attacco a dir poco scoppiettante, con molta qualità e fantasia, condito da tanti gol. Un acquisto per il dopo Di Natale, sarebbe comunque un ottimo investimento per mantenere all’interno dell’ambiente friulano un giocatore dalle grandi qualità, capace di trascinare col suo talento la squadra. A Udine Rossi sarebbe il top player messo al centro del progetto così che sarebbe libero di esprimere davvero il suo estro, L'Udinese, non ha ambizioni da scudetto o da Champions, ma il progetto di raccogliere l'eredità di uno dei signori del calcio italiano come Di Natale potrebbe comunque interessare Ora che l’esperienza in Toscana è giunta al capolinea e che la situazione non gli permette di avere un ampio mercato, Udine potrebbe essere una piazza dove chiudere tranquillamente la carriera. In Friuli sarebbe più sereno, senza la pressione di dover raggiungere subito ed a tutti i costi grandissimi traguardi. Rossi è per certi aspetti un accentratore. Deve toccare più palloni possibili, è il direttore della manovra offensiva della squadra. Il suo estro gli permette di variare molto e di essere imprevedibile. Inevitabile il paragone con un mostro sacro come Di Natale. Entrambi grandi campioni. Infine Rossi-Udinese potrebbe essere un matrimonio felice anche per il cambiamento dell’uomo: Pepito non è più il ragazzino prodigio alla ricerca delle luci della ribalta ma è un giocatore maturo pronto a legarsi ai colori di una maglia e a divenatare il simbolo di un città.

Queste sono tutte congetture, ipotesi fantasiose. Però se davvero sognare non comporta nessun costo e qualche minima possibilità c’è, perché non farci un pensierino?

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 09 dicembre 2015 alle 19:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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